DUBBIO E TERRORISMO… UN BINOMIO DA SCONFIGGERE!

In un mio recente articolo ho voluto parlare della difesa domestica, di cosa sia e di quali siano le basi della stessa. Se lo avete letto (link) saprete che la difesa di ogni nostro bene si basa su poche regole, dove l’instillazione del dubbio nelle menti dei possibili assalitori, e sicuramente uno dei principali e migliori mezzi di difesa.

Oggi vorrei parlarvi nuovamente del Dubbio, ma questa volta non come nostro “amico”, bensì come il più forte e deleterio nemico della nostra società. Alla fine di quest’articolo vedremo come “IL DUBBIO” sia in fatti, quella sottile ma perfetta arma che, se non dissipato, ci potrà portare a una tragica fine!

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Incomincerei con il dare una definizione, che dovrà (e dovrebbe) sempre rimanere nella nostra mente:
“IL DUBBIO È’ L’OSSIGENO CHE ALIMENTA LE FIAMME DI PAURA ED INCERTEZZA”

Penso ci sia poco da spiegare; se ognuno di voi cercasse la reale fonte della “paura del futuro”, troverebbe la risposta nel dubbio su “cosa esso preveda per noi”; è infatti questo dubbio che genera l’incertezza la quale a sua volta genera la Paura.

Il terrorismo agisce nella stessa maniera

Allora partiamo dal capire quali siano le mire di un attentato terroristico.
Differentemente da un pensiero comune, che vede l’attentato terroristico principalmente come un azione atta ad instillare il terrore nella popolazione, per il tramite di azioni efferate, ove vi siano “innocenti” non necessariamente relazionati ad un gruppo specifico (di qualunque tipologia immaginabile tra religione, etnia, stato sociale etc) colpiti “pesantemente”, il reale scopo è proprio quello di insinuare il dubbio nella popolazione e far crollare tutte le sicurezze, tutte le certezze che sono alla base di una società sana ed efficiente. O in altre parole, l’incertezza su ciò che succederà domani, lascia spazio al dubbio sulle nostre azioni e decisioni, che di conseguenza si trasformerà nella presa di drastiche decisioni e/o conclusioni, spesso errate.

Se vogliamo vederla con un esempio, possiamo dire che in una coppia di Sposi non è quasi mai la certezza del tradimento a creare la frattura più seria, quanto il dubbio che tale tradimento possa essere avvenuto o possa ripetersi. Quando questo dubbio s’insinua nella mente di uno dei coniugi, a prescindere dalla correttezza del dubbio, il rapporto tra i due sarà comunque compromesso, e solo un serio lavoro psicologico, sia del singolo sia della coppia, potrà riportare “la serenità” all’interno di quella relazione.

Tornando al terrorismo quindi, possiamo affermare che il singolo attacco, oltre a portare un ovvio sconcerto nel popolo ed un senso di impotenza, creerà il successivo Dubbio sulla sicurezza e bontà del nostro sistema di protezione, controllo ecc. Questo dubbio, se non contrastato immediatamente da una reali ed opportune certezze, lederà la coesione di quella società e farà si che, pur in assenza di nuovi atti terroristici, quella società si avvii ad un processo di serio indebolimento, che potrà (se duraturo) portare al vero fallimento della stessa.

Quindi, penso ora concorderete con me che il reale problema non é il terrore, o meglio non é il motore principale; quello che porta la gente ad avere sempre più paura, anche quando in realtà nulla di nuovo succede e il dubbio che possa ripetersi!

Ora penso che molti di voi lettori vi starete chiedendo a cosa tutta questa mia disquisizione miri. Allora proviamo a pensare come tutti (o quasi) reagiscono all’invasione di extracomunitari di fede islamica, a cosa la famosa scrittrice e giornalista Oriana Fallaci diceva nei suoi articoli e a come oggi stiamo affrontando il problema.

Il terrorismo dei giorni nostri è sicuramente associato all’Islam, e al loro modo di vedere e comportarsi in conformità a come le scritture del corano sono interpretate da un predicatore, mullah, califfo o aspirante tale (per capire meglio questa mia affermazione vi consiglio di leggere l’articolo riportato e commentato da me “L’Occidente e l’Islam, un contributo del Gen. Prizzi | Stella d’Italia News”

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Quindi, ripercorrendo il pensiero generale delle opere di Oriana fallaci, noi stiamo oggi sostituendo quel dubbio iniziale che aleggiava tra la gente , e combattuto da alcuni, alla certezza che l’Islam sia il solo ed unico colpevole di ciò che si sta verificando, e che l’ondata migratoria di questi ultimi tempi sia solo l’inizio di un invasione che non avrà mai fine.

Ecco che, come detto da me nei precedenti passi, il dubbio si è trasformato in “apparente certezza” perché una delle cose che nessuno tiene mai in considerazione, e che l’uomo non può vivere nel dubbio, quindi cerca nel più breve tempo possibile di generare una certezza. Qualunque essa sia, una volta raggiunta sarà difficile da cambiare!

Se rileggete almeno due volte ciò che ho scritto sopra, forse vi si paleserà la struttura intricata del dubbio e di come esso riesca, senza che nessuno si accorga, a generare conclusioni errate o reazioni ancor più deleterie. Nella realtà, chi sta favorendo il logorio del Dubbio (che si trasforma presto in certezze inesatte) non é né il terrorista né il musulmano, bensì quelle persone che messe in posizione di potere e comando, probabilmente annichilite da Dubbi su carriera, voti, reazioni ecc. pensano che al sorgere di un problema la soluzione più facile sia sempre la migliore. Allora vediamo che i Crocifissi spariscono dalle scuole non appena un “non cristiano” se ne lamenta, o che un immigrato clandestino accede ad aiuti economici e fisici che un cittadino normale non riesce ad avere nemmeno dopo anni di domande in carta bollata.

E’ qui che il dubbio viene sostituito da fredde certezze, che vedono il cittadino sentirsi non tutelato o protetto, e l‘invasore accolto con un bel tappeto rosso.

merkel-renzi-dubbio-danilo-amelotti.comSimilare a questa situazione è poi quella sviluppatasi a seguito dei vari recenti attentati terroristici, ovvero le parole confusionarie dette da tutta la classe politica, iniziando proprio da chi dovrebbe essere il capo di tutto. Infatti, a seguito dei primi recenti attentati, tutti proclamavano che il pericolo terrorismo non esisteva in Italia, che eravamo protetti e sicuri… e , in effetti, ancora nulla è successo sul nostro amato territorio, ma il Dubbio, quell’atroce goccia cinese, inizia ad erodere , a scavare . E intanto, mentre il dubbio lascia nuovamente strada a delle certezze “forse non così reali” ed a seguito di nuovi attentati e accadimenti correlati con l’immigrazione e la gara tra i vari paesi europei allo “scarico di responsabilità” , tutto ciò che é stato detto dai politici e vari vertici in precedenza, viene oggi “parzialmente smentito”, al punto che ,il nostro Presidente del consiglio “Onorevole Renzi”, durante un’ intervista avvenuta a seguito del suo incontro con la Cancelliera tedesca Frau Merkel, asseriva che in questo momento gli fa più paura il terrorismo piuttosto che la situazione greca!
E proprio basandomi su questi fatti e considerazioni che mi sento di poter affermare che i primi responsabili di ogni accadimento siamo noi stessi ed i nostri dubbi!

Non è forse vero che se avessimo uno stato che ci tutela realmente sia nella nostra cultura sia nelle nostre certezze, probabilmente oggi tutti avrebbero meno dubbi e si sentirebbero più sicuri? Anche quando un attentato dovesse colpire la nostra terra, noi avremmo comunque la certezza di avere uno stato forte che ci protegge e ci difende, ma questo purtroppo (come previsto da Oriana Fallaci) oggi non è certamente reale.

No, la colpa di tutti i problemi, mi spiace dirlo, ma non la vedo totalmente nel mondo musulmano, o meglio, non sono loro che ci impongono di cambiare la nostra cultura, siamo noi che, in balia degli eventi e incapaci di imporre le nostre regole, glielo permettiamo!

Come citato da me nell’articolo HYPERLINK  “I colpevoli non sono I musulmani, bensì I terroristi dell’ISIS … non penso che fare oggi di tutta un erba un fascio possa realmente diminuire i nostri dubbi e o rischi, bensì possa solo portare a generalizzare e cercare delle certezze pericolose la dove i nostri governanti non riescono o non vogliono darci!

Putin-dubbio-danilo-amelotti.comEnnesima conferma di queste mie affermazioni viene dal “successo che il Presidente Russo Putin sta avendo tra le folle: cerchiamo di capirci, il presidente Putin e’ il capo della Russia, nazione palesemente comunista e quindi in teoria lontana dal pensiero della nostra destra. Eppure molti di quelli che si dichiarano destrorsi apprezzano oggi Putin! Ció succede perché, a prescindere dalle ideologie politiche, la gente vuole un leader capace di dare certezze e non dubbi. Ed allora, quel capo di uno stato comunista che palesemente afferma le sue regole e la sua cultura in fronte a chi che sia, diventa non più il capo di una nazione Comunista, non più quello che ai tempi della guerra fredda era il capo del KGB e quindi nostro nemico, ma un esempio da seguire e da apprezzare… ora pensate tutti come il dubbio creato dai nostri politici, riesca a portare la gente in cerca di certezze, ad apprezzare quel nemico che oggi sembra l’unico in grado di darne qualcuna!

Potrei continuare cosi per molte pagine, di esempi dal razzismo ai no global, tutti sono fondamentalmente motivati dal dubbio di non essere in grado di difendersi da uno o un altro “usurpatore”.

Allora lasciatemi concludere con quelle che sono per me certezze, o per meglio dire con un gioco di parole, i dubbi che io non ho!

Non ho dubbio che questo stato di confusione e di incertezza generale creato dai nostri politici incapaci di reagire con fermezza ed autorita agli accadimenti recenti, sia l’inizio di un fallimento della nostra società e cultura. Se non ci svegliamo tutti a capire quali siano i nostri dubbi, ma soprattutto da cosa siano causati, e quindi a porci rimedio, presto saremo sovrastati da delle certezze ormai pesanti e impossibili da cambiare.

Ai nostri politici e comandanti, sia essi Italiani che Europei, vorrei dire e far capire che è ora di smettere di avere dubbi futili, capire che solo una seria e decisa presa di posizione sui temi dell’immigrazione, della cultura e orgoglio nazionale e della difesa dei diritti dei Cittadini può fermare un processo degenerativo oramai in stato avanzato.

Solo la capacità di dare reali e valide certezze, abbinata alla solidità e fermezza di un sistema, potranno mitigare il potere del Dubbio che ormai si é insediato nella mente di tutti noi.

Danilo Amelotti

 

GUERRA ALL’ISIS, L’ITALIA MANDA IL 9° COL MOSCHIN IN IRAQ: ECCO I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

GUERRA ALL’ISIS, L’ITALIA MANDA IL 9° COL MOSCHIN IN IRAQ: ECCO I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

GUERRA ALL’ISIS, L’ITALIA MANDA IL 9° COL MOSCHIN IN IRAQ: ECCO I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Secondo quanto rivela il Foglio, che ha interpellato una fonte della Farnesina, l’Italia è pronta ad inviare Forze Speciali sul fronte iracheno per combattere l’Isis: “Si tratta di trenta incursori del Nono reggimento d’assalto Col Moschin e raggiungeranno un contingente di forze speciali americane in una nuova base militare creata a Taqaddum, tra Falluja e Ramadi – città entrambe controllate dallo Stato Islamico, la seconda è caduta a metà maggio”.

Parliamo di uno dei migliori reparti delle Forze Armate italiane, un’élite di soldati altamente specializzati e addestrati per combattere nelle peggiori condizioni. Gli incursori del 9° Col Moschin sono famosi in tutto il mondo per la loro capacità d’azione nei più pericolosi scenari di guerra, come hanno già dimostrato in passato sul fronte afghano e prima ancora in Iraq.

“L’amministrazione Obama” – racconta ancora Ranieri sul Foglio – “aveva chiesto al governo italiano ottanta operatori delle forze speciali nell’ambito di una nuova strategia contro lo Stato islamico, ma il governo ha optato per trenta. Mercoledì i militari sono passati al Ministero degli Esteri per ritirare trenta passaporti diplomatici, che consentiranno loro l’accesso al paese via Baghdad e anche l’immunità diplomatica in caso di complicazioni”.

Tutto quindi sembra essere pronto per la partenza, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Secondo quanto rivelato dal Foglio, i soldati italiani svolgeranno operazioni sul campo, “outside the wire” (fuori la base, ndr), “assieme alle forze speciali americane, all’esercito iracheno e anche assieme ai clan sunniti locali chiamati a prendere le armi (in teoria) contro lo Stato islamico“.

Il tempo delle chiacchiere sembra essere finito e si passa direttamente alle maniere forti, altrimenti non si sarebbe deciso di inviare gli incursori del 9° Col Moschin a combattere l’Isis. È chiaro a tutti che quando si mette in moto un’operazione del genere, per cui vengono scelti i migliori, si va sul fronte per abbattere il nemico, limitando al massimo il rischio. In uno scenario come quello iracheno un piccolo drappello di 30 soldati altamente specializzati può essere molto più letale di un contingente numeroso ma macchinoso e poco agile.

ALLERTA ANTITERRORISMO IN ITALIA

Dopo il venerdì nero del terrorismo internazionale, con i 4 attacchi in Somalia, Kuwait, Francia e Tunisia, il Ministro dell’Interno Alfano ha elevata l’allerta antiterrorismo in Italia: “Non c’è nessun paese a rischio zero, e per questo oggi abbiamo elevato l’allerta e diramato l’allerta alle prefetture e alle questure.”

via GUERRA ALL’ISIS, L’ITALIA MANDA IL 9° COL MOSCHIN IN IRAQ: ECCO I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE.

DICEVANO CHE CON I BARCONI ARRIVAVANO SOLO POVERI RIFUGIATI… Strage al Bardo di Tunisi, ecco come è arrivato in Italia il clandestino arrestato a Milano – IlGiornale.it

Certamente sulla parola rifugiati non si sbagliano; chi arriva oggi con i barconi dalle varie “stazioni di partenza oltremare” sono persone in cerca di una vita migliore, o di un lavoro, o del ricongiungimento familiare… mai ci saremmo aspettati che addirittura dei terroristi potessero nascondersi su quei barconi!!!

Ovviamente il mio commento è sarcastico, tutti sappiamo che quelle barche oltre a portare probabili rifugiati, ospitano la peggiore feccia dell’umanità, ovvero coloro i quali del “terrorismo” fanno la ragione di vita e di morte.  La riprova di quanto io affermo la si può trovare nella notizia che segue.

Buona lettura!

Strage al Bardo di Tunisi, ecco come è arrivato in Italia il clandestino arrestato a Milano

Un mese prima della strage, il marocchino di 22 anni era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Su di lui c’era un provvedimento di espulsione emesso dal questore di Agrigento

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L’EFFETTO FARFALLA e l’ Isis… il manuale per mettere “Roma a ferro e fuoco” (da – IlGiornale.it)

Avete presente l’effetto Farfalla?

Effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.

 

Se ora vi state chiedendo cosa c’entri questo con l’articolo che segue, vuol dire che ancora non avete realmente realizzato cosa sia l’ISIS, come il terrorismo funzioni, e soprattutto cosa stia causando il nostro sterile “attendere e guardare” mentre affermiamo che ci dispiace vedere delle persone inermi morire li in quel freddo televisore!!!!

Tra le tante forme di terrorismo che abbiamo conosciuto nella nostra storia, probabilmente il terrorismo religioso e’ il peggiore; infatti, se con un gruppo di terroristi “politici” o comunque animati da ideali “umani” si potrebbe pensare di arrivare ad una soluzione o ad una trattativa, con il terrorismo religioso non si può’!  Sedersi ad un tavolo di trattativa con queste persone pensando di poter ottenere qualcosa, sarebbe come “voler far passare un cammello per la cruna di un ago (vi ricorda niente questa citazione?).

La strategia che sta adottando l’ISIS e’ (sul piano del terrore) vincente… Infatti, mentre noi esitiamo nelle scelte e nelle decisioni, mentre noi continuiamo a cercare non so quale dialogo con non so chi, mentre noi continuiamo a permettere che migliaia di sconosciuti invadano il nostro territorio, loro attaccano chiunque e dovunque … ed e’ così’ che a poco a poco tutti realizzate (io lo so da molti anni come funziona) che non serve molto per causare un onda di paura gigantesca … basta che due pazzi (o anche solo uno) entrino in un qualsiasi posto pieno di civili (senza razza, religione, colore della pelle o altro, solo cosiddetti “civili”) e sparino all’impazzata… anche quando nessuno fosse colpito, tutti iniziereste a domandarvi (quasi con timore di farvi sentire) dove colpiranno domani!!

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E poi escono questi articoli (come quello che segue il mio commento) … e la gente leggendoli si stupisce e si chiede se sia realmente possibile … i giornalisti li scrivono come se fosse lo scoop del secolo … eppure e’ già da molto che questi ISIS, Boko Haram, Al Qaeda etc. spargono il male nel mondo intero… ma noi, anzi lasciatemi dire VOI, vi stupite e continuate a postare della vostra passeggiata in moto o del bel vestito o del cane che soffre, ma quando una notizia di come l’ISIS abbia ucciso madre e 2 figli impiccandoli ad un ponte, o centinaia di persone vengono trucidate in Nigeria, nessuno la pubblica sulle sue bacheche, e tutti sono contenti di Sentire i nostri politici che ci rassicurano dicendo che a noi non succederà’ nulla, che noi siam sicuri!!!!

Allora veniamo all’EFFETTO FARFALLA:  noi (gli stati, i politici, i governi, ed anche i privati cittadini) oggi stiamo provocando una minima variazione che domani (tra 5-10-15-20 anni e chissa’) sarà una variazione enorme… anzi ne stiamo facendo molte di queste piccole variazioni… Lasciamo che l’immigrazione di massa ci stravolga, togliamo i crocifissi dalle scuole, cambiamo le nostre tradizioni, addirittura scendiamo da un pullman perché a dei mussulmani non va che le nostre donne vestano la minigonna… e loro, i terroristi, il male, il demonio o come ca**o lo volete chiamare, loro continuano a guadagnare terreno … fino a quando non sara’ troppo tardi!!!!

 

Vi lascio all’articolo…

Danilo

 

Dopo l’attacco in Tunisa è allerta terrorismo in tutta Italia. Il nostro Paese, come ha più volte sootolineato anche il Viminale, potrebbe essere nel mirino dell’Isis soprattutto in concomitanza di grandi eventi come Expo e il Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco.

Ed è proprio su Roma che i jihadisti dell’Isis e le cellule dormienti presenti in Italia hanno messo gli occhi.

Così su un nuovo ebook diffuso in rete qualche lupo solitario dispensa consigli su come mettere Roma a ferro e fuoco. L’autore del testo avrebbe “studiato la jihad globale per 10 anni, ha conoscenza dei diversi tipi di gruppi della jihad nel mondo, le loro sconfitte e i successi”. Poi si entra nel dettaglio del piano del terrore: “L’avvento della guerra per la conquista di Roma – scrivono – consisterà principalmente di guerriglia urbana nelle città e nelle strade europee”.

Dopo l’addestramento con le normali armi la guida suggerisce di imparare ad usare anche armi definite “rudimentali perché sono facili da utilizzare e perché in molti casi non sono illegali. Questo tipo di armi sono considerate potenzialmente letali, e sono buone anche per l’autodifesa. Non devono mancare archi e frecce fatti in casa, balestre, fionde, molotov, fucili ad aria (che sono facilmente rintracciabili nei negozi che vendono articoli per cacciatori), pistole a pellet con punte di metallo”. In una delle foto che illustrano il libro digitale, poi, compare anche la foto di una pistola balestra usata per la caccia che si consiglia si usare per gli “attacchi silenziosi”. I primi tre esempi di armi presenti in questa lista, poi, possono essere fatte in casa. Quindi, il manuale suggerisce anche dove e come trovare le istruzioni per costruirle: “Utilizzate il browser Tor per ricercare come sono fatte su Wikihow.com. Inoltre avere armi moderne richiede soldi e fatica. Oltre ad essere letali, poi, queste possono essere pericolose per chi le detiene. Se vi fermano con un’arma di questo genere sarete imprigionati con una condanna molto lunga. Tuttavia, se vi arrestano è sempre meglio dire che fate parte di una banda locale e non di una cellula terroristica islamista”. A questo punto, come racconta il Tempo, ecco l’elenco dei luoghi dove è possibile trovare le armi: “Si trovano di solito nel mercato nero. I musulmani che hanno fatto parte di bande o sono in carcere per reati minori sanno che bisogna contattare gli spacciatori nei posti del mercato clandestino e chiedere loro come fare per acquistarne una”.

Per quanto riguarda l’utilizzo di ordigni esplosivi la guida del bravo combattente indica le parti necessarie per creare un dispositivo dal sicuro effetto deflagrante. Insieme alle foto, ecco una breve guida su come costruire una bomba. Intanto il manuale indica che sono quattro le parti necessarie: “Serve un contenitore che può essere di qualsiasi dimensione. Una bottiglia o una pentola a pressione portatile, anche una macchina. Poi serve l’innesco, polvere esplosiva mescolata con lo zucchero, o un elastico acceso manualmente, oppure del liquido infiammabile. Il combustibile, che può essere anche una bomboletta a gas, fertilizzanti, bombolette spray, etc. In ultimo il contenitore dovrà essere riempito do materiali che con l’esplosione arriveranno a colpire dappertutto per ferire la gente. All’occorrenza potranno essere usati chiodi, sfere metalliche e rocce taglienti”. Su Youtube comunque, rassicura l’autore, esistono video che mostrano come sono fatti questi ordigni. Anche in questo caso bisogna utilizzare il browser Tor per “navigare in sicurezza”. In fondo, aggiunge la guida, “basta vedere cosa accade gettando un deodorante nel fuoco per capire gli effetti”.

via Isis, il manuale per mettere “Roma a ferro e fuoco” – IlGiornale.it.

TUTTI GIOISCONO … IO NO!!! Forze speciali italiane vanno in Libia: parte “l’operazione-piattaforme” – Secolo d’Italia

Pictures from http://www.piotrandrews.com … Unit Polish GROM

Non fraintendetemi… non critico la scelta di mandare (finalmente) le nostre forze speciali in supporto di chi in Libia e’ li per lavorare, e soprattutto a difendere le nostre “fonti di carburante” …

Ma non capisco la psicologia del nostro “amato” governo… due nostri Uomini e soldati sono detenuti ingiustamente in India per aver (forse) difeso una nostra nave BATTENTE BANDIERA ITALIANA in acque internazionali (Inviati, come in questo caso, dallo stato) … L’ISIS minaccia di venire in Italia ed attaccarci, ma il governo decide che questa non e’ una minaccia tale da necessitare un intervento armato (e non intendo uno sbarco di truppe, ma sicuramente un bel bombardamento non starebbe troppo male) … pero’ oggi, quando comunque le piattaforme Italiane sono difese da guardie private, e nonostante sappiamo tutti che nel caso i nostri militari dovessero sparare contro pirati o assalitori sarebbero comunque reputati ASSASSINI e quindi chissà quale nuovo governo li tratterrebbe in ostaggio in attesa della decisione di un “probabile giudice o procura”,  il nostro governo decide per l’ennesima volta di mandare MILITARI IN DIFESA DI INSTALLAZIONI PRIVATE!!!!

Allora mi sento di non gioire per l’invio di nostre forze a difesa di Italiani in territori a rischio (cosa che per ogni altro stato di questo mondo sarebbe considerato giusto ed appropriato), ma di temere che altri Italiani, e servitori della patria e della bandiera, siano ora a rischio di processi ingiusti, di giudizi affrettati e di giochi di potere dove loro, I MILITARI, rischiano di diventare una mera merce di scambio!!!!

Non mi dilungo, sicuro che avrete già’ capito il mio pensiero … e quindi vi lascio all’articolo che dilaga sul web e nei TG… vi lascio ai molti commenti “ERA L”ORA… FINALMNTE SI SONO DECISI… LE NOSTRE FS PARTONO… etc etc. etc.” … e prego che nulla succeda e che tutti i nostri uomini possano SEMPLICEMENTE fare ritorno alle loro famiglie, sani salvi e senza pendenze giuridiche dettate da qualche politico IN MALA FEDE!

Danilo Amelotti

L’allarme è scattato giovedì sera. Venerdì dal porto della Spezia sulla nave San Marco e forse da un altro porto italiano hanno cominciato a imbarcarsi mezzi e forze speciali italiane, un paio di distaccamenti del gruppo operativo Incursori e una compagnia di fucilieri di Marina, dirette verso le piattaforme petrolifere dell’Eni in Libia, davanti alla Tripolitania. I militari avranno il compito di proteggere ed eventualmente evacuare il personale che lo richieda. Inoltre c’è sempre la stazione di compressione di Greenstream dell’Eni a Mellitah, sulla costa libica, vigilato da guardie private, che poco potrebbero fare di fronte a un commando dell’Isis che minacciasse di far saltare tutto a meno di non ricevere un congruo riscatto. Evidentemente il governo italiano, bruciato forse da passate esperienze, ha realizzato che qualche gruppo fondamentalista potrebbe pensare a rapire nostri concittadini in Libia per poi chiederci qualche decina di milioni di euro di riscatto. Visto il pregresso, sarà meglio prevenire, hanno pensato i nostri governanti.

Detto fatto: le nostre truppe migliori sono già in piena operazione diretti verso la nostra ex colonia dove metteranno in sicurezza le nostre strutture e veglieranno sull’incolumità dei lavoratori e dei residenti italiani in Libia. A quanto pare ci sono riunioni in corso anche delle altre forze speciali come ad esempio i paracadutisti. «Se verrà chiamata, la Brigata Sassari sarà pronta a fare la sua parte», ha tra l’altro detto il generale Arturo Nitti, comandante della Brigata Sassari, in merito ad un eventuale intervento dei “sassarini” sullo scenario internazionale, in occasione delle celebrazioni per il centenario della storica Brigata. D’altra parte sempre giovedì il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiaramente detto al premier Renzi e ai ministri Gentiloni e Pinotti che un intervento militare della Nato non è per ora in agenda. E quindi l’Italia i suoi interessi se li deve guardare lei. Per una volta.

CONTINUA A LEGGERE:  Forze speciali italiane vanno in Libia: parte “l’operazione-piattaforme” – Secolo d’Italia.

MISSIONE DI PEACE KEEPING? DEVE ESSERE UNO SCHERZO! L’Italia farà guerra alla Libia? | Sostenitori delle Forze dell’Ordine

Oggi credo di aver sentito abbastanza battute sulla situazione in Libia!

Al termine dell’articolo che segue leggerete tutti che Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi starebbe valutando la possibilità di intraprendere “una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia”. Non è, infatti, escluso che, nel giro di qualche mese, l’Italia possa “intervenire con propri militari in una missione dai contorni per ora non definibili”. Ma una missione di peacekeeping basta per pacificare i tagliagole islamici?

Ora vorrei io rispondere alla domanda con un altra domanda:  Ma stiamo scherzando?  ma e’ una burla toscana o veramente stiamo pensando ad una missione di Peace Keeping?

Probabilmente dal basso della mia “finestra popolare” non vedo situazioni che invece sono chiare ai nostri Politici; Infatti, mentre loro (i politici) vedrebbero l’Italia a guida di una missione di “mantenimento della pace”, io vedo la necessita’ di fermare delle forze nemiche che tutto hanno tranne che la voglia di sedersi ad un tavolino per parlare di Pace. L’ISIS, Ansar al Sharia, e Alba Libica non sono certo delle normali “fazioni in lotta per una porzione di territorio”, ma bensì‘ delle forze ben organizzate e con intenzioni decisamente sia bellicose sia di conquista.  No signori miei, li non abbiamo da andare a mantenere la pace… quella mossa avremmo dovuto farla quando l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy decise di eliminare chi quella terra era riuscito a tenerla in pace il rais Muhammar Gheddafi.  Ma non ne fummo capaci, ed al solito, come in un treno senza freni, accettammo che altre nazioni decidessero della nostra sicurezza nazionale, andando a creare scompiglio a pochi passi da casa nostra. 

Ora, quando i militanti di ISIS hanno invaso punti strategici e determinanti per il controllo del territorio Libico, quando ormai iniziamo realmente a sentire il fiato sul collo, invece di dire chiaramente che l’Italia non permetterà’ ad alcun buzzurro di minacciare la nostra amata Italia, parlano di operazioni Onu, parlano di missioni di mantenimento della pace… Scusatemi, ma se vogliamo fare un paragone, parlare di un azione in Libia ipotizzando una missione di mantenimento della pace sotto egida ONU, e’ come parlare di estirpare un cancro con l’aspirina!

Allora, sempre dalla mia “finestra popolare” penso sia il caso che i nostri politici abbandonino i toni politicamente corretti, ed inizino a cercare tra gli uomini delle nostre Forze Armate dei seri consiglieri, non a caccia di un futuro posto politico,  bensì’ professionalmente preparate ed amanti della patria e della Bandiera.  Allora forse, le idee si chiariranno, e tutti si renderanno conto che per fermare quei terroristi non serve una missione di pace, ma una missione di guerra!

Vi lascio come al solito all’articolo dal quale ho preso spunto, vi consiglio di leggerlo bene e capire ciò’ che, seppur non scritto, si può facilmente intuire “tra le righe”.

Danilo Amelotti

Palazzo Chigi valuta la possibilità di intraprendere una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia. Nei prossimi mesi i nostri militari potrebbero essere inviati in Libia. Ma con quali regole di ingaggio? I miliziani libici legati allo Stato islamico hanno preso il controllo di Sirte stabilendo il quartier generale in una radio locale nel centro della città costiera a 500 chilometri a est di Tripoli. Il timore è che possano proclamare l’emirato islamico di Sirte, sulla scia di quanto già fatto a Derna.

Il rischio per l’Italia di finire sotto il tiro dei missili dei jihadisti libici si fa, giorno dopo giorno, sempre più concreto. Anche per questo motivo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha avvertito che il governo è pronto a intervenire militarmente in Libia, “naturalmente nel quadro della legalità internazionale”, ossia in caso di intervento sotto l’ombrello Onu.

La Libia paga ora il prezzo della forsennata guerra voluta dall’allora presidente francese Nicolas Sarkozy contro il rais Muhammar Gheddafi. La Primavera araba ha messo in sella un governo debole e litigioso aprendo così la strada al jihadismo che ha trovato nello Stato islamico del califfo Abu Bakr al Baghdadi. La Libia è uno Stato fallito. Qui l’Isis può avere buon gioco. Sui siti jihadisti sono apparse foto di uomini armati di kalashnikov seduti di fronte ai microfoni nello studio di registrazione. “Hanno conquistato Radio Sirte – ha riferito un residente – da allora hanno mandato in onda versetti del Corano e discorsi di al Baghadi”. Un ex funzionario statale teme che i jihadisti “possano avvantaggiarsi dell’assenza di qualsiasi autorità centrale governativa per trasformare la città in un emirato islamico come hanno fatto a Derna”. La situazione, però, ha aggiunto, è più complessa di quanto non possa sembrare.

Diversi gruppi radicali hanno, infatti, i propri bastioni a Sirte. Tra questi ci sono anche Ansar al Sharia, gruppo terroristico nella lista nera di Usa e Onu, e Alba Libica, coalizione che già controlla parte di Sirte.

Il dato più drammatico è che, con la presa di Sirte, i jihadisti vicini allo Stato islamico si trovano a un tiro di schioppo dall’Italia. Appena 500 chilometri. “In Libia – ha finalmente ammesso Gentiloni – comincia a esserci una minaccia terroristica finora abbastanza circoscritta a Derna e in alcune zone del sud”. L’Italia sostiene già la mediazione dell’Onu che sta cercando di riconciliare le due diverse forze del Paese. Ma, se non dovesse riuscire nella mediazione, il governo Renzi sarebbe pronto a fare “qualcosa di più”. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi starebbe valutando la possibilità di intraprendere “una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia”. Non è, infatti, escluso che, nel giro di qualche mese, l’Italia possa “intervenire con propri militari in una missione dai contorni per ora non definibili”. Ma una missione di peacekeeping basta per pacificare i tagliagole islamici?

via L’Italia farà guerra alla Libia? | Sostenitori delle Forze dell’Ordine.

NON C’È DA STUPIRSI … MA …Caos in Libia: jihadisti conquistano Sirte. Su Twitter: possiamo colpire l’Italia con gli Scud. Italiani via da Libia | The Horsemoon Post

Certo, quando nel 2011, una “congrega” di nazioni ha deciso che Gheddafi doveva essere deposto, già’ avevo ipotizzato il possibile futuro di quella Nazione!

Nel mentre che gli anni passavano, e molte notizie (talvolta molto contrastanti) provenivano dalla “Nuova Libia”, l’ISIS si materializzava sugli scacchieri internazionali, proclamando continuamente le loro intenzioni di muovere prima verso la Libia e poi in Europa.

Certo non potevamo pensare che rimando a guardare da una Platea apparentemente sicura,L’ISIS si sarebbe spento e la situazione si sarebbe normalizzata!

Ed eccoci qua oggi, dopo molte minacce, dopo il Libro nero, e dopo che tutti (tranne i Giordani mossi comunque da spirito di vendetta) hanno inspiegabilmente esitato ad intervenire con il “pugno di ferro” , la notizia che i militanti di ISIS siano definitivamente sul territorio Libico, e probabilmente in possesso di missili scud (che onestamente non fanno tutta la paura che i media vorrebbero suscitare) suscita improvvisamente timori!

Personalmente, e’ ormai diverso tempo che (associandomi a molti altri) affermo che sarebbe l’ora di smettere di avere paura, ed incominciare a mostrare i denti!  ora spero solo che non aspettino dell’altro a far decollare i nostri aerei e dimostrare finalmente di che pasta sono fatte le nostre forze armate!

Vi lascio all’articolo

Danilo

 

Al-Baghdadi ha ordinato alla popolazione di Sirte di sottomettersi ai jihadisti di Ansar al-Sharia. Il rischio di avere le truppe fedeli al sedicente Stato Islamico alle nostre porte: solo 450 km separano Libia e Italia, Sicilia sotto il raggio dei missili (ammesso e non concesso ne abbiano). I jihadisti prendono il controllo di una radio nella città natale di Muhammar Gheddafi. L’ambasciata italiana a Tripoli invita gli italiani ad abbandonare il Paese. Egitto pronto a evacuazione degli egiziani, dopo pubblicazione del video della decapitazione di 21 cristiani copti egiziani

Roma – Un sostenitore del sedicente ‘califfato’ islamico ha pubblicato sul proprio account Twitter una mappa in cui ha evidenziato che “la distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri, come quella che separa (le due città saudite, ndr) Jeddah e Dammam“.  Un missile “Scud può arrivare” fino in Italia – ha aggiunto l’utente che si chiama ‘Qalam hur’ – ricordando che Sirte dista 450 chilometri dalla Sicilia.

La ‘riflessione’ avviene a poche ore dall’annuncio della “conquista” di Sirte, città della Libia centro-settentrionale, ad opera dei jihadisti di Ansar al-Sharia, affiliata al sedicente Stato Islamico.

Così oggi pomeriggio l’ambasciata italiana a Tripoli ha invitato i connazionali presenti in Libia a lasciare temporaneamente il Paese, alla luce di una situazione sul terreno che si fa sempre più critica per l’avanzata jihadista. Già il primo febbraio scorso il sito Viaggiare Sicuri ribadiva “il pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese“.

A Sirte Ansar al-Sharia ha posto oggi il proprio quartier generale, stante a quanto riferito in rete da alcuni siti jihadisti, diffondendo fotografie che mostrano degli uomini armati davanti ai microfoni dell’emittente mentre brandiscono i loro kalashnikov.

Città natale di Muammar Gheddafi, Sirte è diventata una roccaforte dei gruppi radicali, tra cui Ansar al Sharia (“Partigiani della Legge di Dio”) dopo la caduta del regime nel 2011.

“Radio Sirte, radio Macmadas e Al-Turathiya hanno diffuso un discorso di Baghdadi nel quale ordina alla popolazione di Sirte di sottomettersi“, hanno riferito i media locali. Ma secondo alcuni osservatori indipendenti, questo discorso è estratto dal ‘sermone’ con cui Baghdadi annunciava la nascita del califfato alcuni mesi fa e quindi non sarebbe stato scritto specificatamente per la popolazione di Sirte. Rientrerebbe nella strategia di guerra psicologica lanciata ad ampio spettro sia verso l’interno, tra la popolazione libica, che verso l’Italia, attraverso una sapiente strategia di gestione delle partenze dei migranti verso le coste italiane.

Gli attivisti hanno riferito anche che alcune radio locali hanno trasmesso il Corano salmodiato e inni al sedicente Stato Islamico. In precedenza, milizie jihadiste avevano assaltato l’Ufficio passaporti di Sirte, chidendolo e impadronendosi dei timbri e delle apparecchiature, intimando ai dipendenti di “pentirsi” per non essere accusati di apostasia: reato che comporta l’immediata esecuzione capitale, nella barbarie islamista.

Due giorni fa, l’ex premier libico Ali Zeidan – che vive in Europa dallo scorso anno, ossia da quando il suo governo fu sfiduciato dal parlamento – ha affermato che la presenza del cosiddetto Stato Islamico va rafforzandosi in tutta la Libia e in particolare lungo la costa del Mediterraneo. In un’intervista al Times, l’ex premier aveva affermato che la fascia costiera del Paese entro “un mese o due mesi” potrebbe essere completamente in mano ai jihadisti.

via Caos in Libia: jihadisti conquistano Sirte. Su Twitter: possiamo colpire l’Italia con gli Scud. Italiani via da Libia | The Horsemoon Post.

L’Italia torna in Iraq: “Forze speciali e militari contro l’Isis”. È guerra al terrore, guarda il video

A margine della conferenza del consiglio dei ministri, ieri il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha parlato chiaro: “Faremo guerra all’Isis”. Ecco il piano italiano per combattere il terrorismo.

 

L’Italia torna in Iraq: “Forze speciali e militari contro l’Isis”. È guerra al terrore, guarda il video

“Il governo ha approvato la nuova operazione contro l’Isis, che vedrà impegnati oltre 500 militari italiani, tra addestratori, consiglieri e personale dell’Aeronautica”. Lo ha dichiarato ieri il ministro della Difesa Roberta Pinotti nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri. Facendo una ulteriore importante specificazione riguardo al contingente afgano: “La missione in Afghanistan si riduce sensibilmente: avremo 500 militari contro i 632 odierni”.

SI TORNA IN IRAQ

L’Italia torna in Iraq, quindi, per combattere la guerra al terrorismo.

L’impegno italiano nella lotta contro l’Isis vedrà impegnati 500 uomini tra supporto aereo e addestramento delle truppe di terra. La Germania, invece, secondo quanto ha dichiarato il Ministro nel corso di un convegno presso il Casd (Centro alti studi difesa), non impegnerà più di 100 uomini contro il Califfato.

La questione interna è indissolubilmente legata a quella internazione, “per questo – ha detto il Ministro – in Cdm presenteremo insieme i decreti sulle missioni e sulla lotta al terrorismo internazionale perché le due questioni stanno insieme e i rischi arrivano direttamente in casa nostra”.

“Oggi non ha senso parlare di terrorismo interno ed esterno”, ha spiegato la Pinotti, sottolineando l’impegno italiano nelle diverse missioni come in Afghanistan, in Libano e nei Balcani.

IL PACCHETTO ANTI TERRORISMO

Nel pacchetto anti-terrorismo approvato dal Cdm sono state stabilite le norme “per rendere l’italia un posto sicuro nel quale vivere sereni”, ha specificato in conferenza stampa il Ministro degli Interni Angelino Alfano. “Abbiamo anche previsto l’arresto per coloro i quali detengono materiale esplosivo che serve a preparare le armi o per quelli che omettono di denunciare il furto di questi stessi materiali”, ha aggiunto il ministro.

Diventa reato andare a combattere all’estero, non solo reclutare, con la previsione della detenzione da 3 a 6 anni per chi si arruola in organizzazioni terroristiche e per chi supporta i foreign fighters, mentre sono previsti da 5 a 10 anni per i ‘lupi solitari’, che si autoaddestrano all’uso di armi ed esplosivi. Con aggravante di pena per chi lo fa via web.

Più di qualcuno ha osservato che queste norme dovrebbero essere più severe e che una pena detentiva di 3 anni per i foreign fighter sembra davvero poca cosa.

“Nella sostanza andare a combattere all’estero è diventato reato. Prima era reato solo il reclutare, da stasera è reato andare a combattere all’estero”, replica il Ministro. “Abbiamo affermato il principio che si può seguire nei confronti dei sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia”, aggiungendo che “sono stati inoltre rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti nei confronti di stranieri” sospetti e quelli per il “ritiro del passaporto e di documenti validi per espatrio”.

 

LE FORZE SPECIALI CONTRO L’ISIS

Già nello scorso ottobre il governo italiano aveva deciso di inviare sul fronte di guerra iracheno anche una squadra di forze speciali, come confermato dal ministro della Difesa nel corso di un’audizione di fronte alle commissioni parlamentari riunite di Esteri e Difesa.

“Probabilmente saranno una cinquantina di unità – ha rivelato al Fatto Quotidiano l’esperto militare Gianandrea Gaiani di Analisidifesa.it – e svolgeranno quella che è la missione principe delle forze speciali, ovvero quella di military advisor: consiglieri militari che operano in prima linea a fianco delle forze locali. Come lo faranno dipenderà dai ‘caveat’ nazionali alle loro regole d’ingaggio, come avvenne inizialmente in Afghanistan. Queste forze speciali sono state richieste agli alleati dal comando americano per costituire dei team da aggregare ai reparti curdi e iracheni che combattono in prima linea, come già fanno le forze speciali statunitensi, britanniche e australiane nelle zone di Mosul, Baji e Ramadi. Le unità di Forze speciali italiane non andranno in giro in automobile: il loro impiego presuppone l’invio di mezzi specifici come i blindati Lince e gli elicotteri Ch47 e Nh90. L’invio di questi ultimi in Iraq è notizia certa”.

Secondo fonti governative a partire saranno gli uomini provenienti dalle unità d’élite della ‘Task Force 45‘ appena rientrate dall’Afghanistan.

L’Italia ha deciso di impegnarsi fortemente contro l’Isis, come dimostrano i numeri: 80 consiglieri militari tra forze speciali ed esperti di sminamento, 200 istruttori e 220 uomini dell’Aeronautica, 2 droni Predator, 4 cacciabombardieri Tornado, 1 aerocisterna KC767 e i mezzi terrestri e aerei per le forze speciali.

La guerra al terrore, da parte dell’Italia, è cominciata sul serio.

“INVIEREMO 500 UOMINI IN IRAQ”, PARLA IL MINISTRO PINOTTI – GUARDA IL VIDEO al seguente link: L’Italia torna in Iraq: “Forze speciali e militari contro l’Isis”. È guerra al terrore, guarda il video.

L’EUROPA IPOCRITA SI GIRA DALL’ALTRA PARTE Iraq “bambini decapitati, crocifissi, sepolti vivi” rapporto shock ONU – La Luce di Maria

Non mi piace spiattellare sul web immagini cruente delle guerre, ma oggi sento il profondo dovere di pubblicare questo articolo con questa immagine.

Bambini, e ripeto BAMBINI torturati, uccisi, costretti alle peggiori pene da questi terroristi dell’ISIS.  Perdonate lo sfogo, ma io non posso “indignarmi”, perché’ indignarmi significherebbe fare come fanno molti; guardano queste immagini e leggono questi articoli con occhi sterili, con superficialità, quasi infastiditi dal fatto che in prima pagina non sia menzionato che il loro calciatore del cuore ha comprato la ferrari nuova!!!! e poi come se niente fosse vanno al cinema o come al solito parlano di una stupida partita di calcio!

La giustificazione di molti e’ semplicemente “ma cosa possiamo fare noi, ci devono pensare i governi” .  Beh sappiate che non e’ vero, che l’impatto mediatico serve ad attirare nuovi adepti di ISIS, ma serve anche a svegliare i nostri governi a finche’ si decidano a combattere ed estirpare veramente questo ISIS!!!

Io non sono Indignato, bensì sono infuriato, frustrato, triste, desolato… pensare che bambini innocenti debbano pagare per l’incapacità generale a reagire con il cosiddetto “pugno di ferro” mi provoca disgusto nelle nostre società.

Noi siamo quelli capaci di andare tutti instrada solo quando due folli uccidono 10 nostri “concittadini”, ma il giorno dopo, e dopo 1.000.000 di post inutili sulle nostre bacheche siamo nuovamente a postare le foto dei nostri poveri cani abbandonati, dei nostri piatti cucinati, o delle nostre belle ferie… ed intanto ci disinteressiamo di chi laggiù’ sta combattendo una battaglia anche per il nostro diritto alla religione ed alla libertà!

I nostri politici, accorrono alle manifestazioni di massa, per farsi vedere tutti mentre marciano per ricordare le vittime di Parigi, ma il giorno dopo, forse esausti da una giornata “impegnativa”, non riescono nemmeno a votare una legge seria antiterrorismo!

E cosi’, giorno dopo giorno, anzi ora dopo ora, nuovi BAMBINI INNOCENTI VENGONO UCCISI E TORTURATI, mentre ancora qualche cartello “JE SUIS CHARLIE”  passa nella nostra timeline, rimasuglio mediatico dell’ipocrisia occidentale.

Vi lascio all’articolo menzionato nel titolo, sperando che almeno oggi decidiate tutti di condividere queste immagini e questo (come molti altri) articolo scrivendo nell’intestazione:  E’ ora di porre fine all”ISIS! 

Ginevra dal rapporto delle Nazioni Unite pubblicato il 5 febbraio 2015  – L’Isis stermina, tortura violenta e mutila continuamente bambini e le loro famiglie solo perchè fanno parte di minoranze etniche tutto questo avviene in Iraq. Il rapporto dell’ONU segnala le mostruosità a cui sono sottoposte queste vittime innocenti: “crocifissioni”, “decapitazioni le loro teste vengono usate come palloni per giocare a calcio, e vengono sepolti vivi senza alcuna pietà”. L’ONU richiama ad una maggiore attenzione il governo iracheno che sembra un po sottovalutare il problema anche se il governo stesso in numerose circostanze ha chiesto aiuti di armamenti più efficaci all’occidente per contrastare meglio le truppe del califfato. Le ripercussioni degli atti criminali compiuti dall’Isis sono molteplici non ultima a causa dell’esecuzione barbara del pilota giordano, la Giordania ha messo in preallarme le proprie truppe non escludendo la possibilità di attacchi anche se ci sono notizie di attacchi aerei già avvenuti da parte dell’aviazione giordana nel nord dell’Iraq  e precisamente a Mosul dove postazioni dell’Isis sono state bombardate e 55 membri della Jihad sono rimasti uccisi.  L’impresa è stata salutata dai piloti con grande soddisfazione è c’è stata anche una manifestazione in onore del pilota scomparso.

Leggiamo il commento di Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. “Proprio la scorsa estate

via Iraq “bambini decapitati, crocifissi, sepolti vivi” rapporto shock ONU – La Luce di Maria.

I colpevoli non sono I Musulmani, bensi’ I terroristi dell’ISIS …Pilota arso vivo in gabbia, la Giordania Sbrana l’ISIS!

Personalmente non sono un religioso; questo, anche se nasce in tempi lontani e “non sospetti” quando, ragazzo sui banchi di scuola, avevo già compreso come le religioni nei secoli passati fossero state solo uno strumento di controllo delle masse e generatrici di un potere quasi infinito, probabilmente si e’ accentuato fino a diventare una certezza durante gli anni passati ad operare nei vari teatri di guerra che il nostro mondo ha visto dal 1993 a oggi.

Non voglio certo fare di questo mio articolo un sunto sulle religioni e la Fede (qualunque essa sia), non ne sarei nemmeno capace, ma mi pare dovuto specificare che non e’ a parer mio corretto ne intelligente fare di tutta un erba un fascio!

Quindi, se pur considero “umano” generalizzare l’offesa nel tentativo di guadagnare una maggior sicurezza, l’esperienza maturata nei vari conflitti in cui sono stato coinvolto, e una buona dose di buon senso, mi spinge a dover dire a chiare lettere che continuare a puntare il dito su tutti i “Mussulmani”, dire che non può’ esistere integrazione, e che andrebbero tutti sterminati e’ un’enorme sbaglio. Penso basti soffermarsi a pensare che se veramente vogliamo fare di tutti i Mussulmani dei complici di questi maniaci dell’ISIS, allora dovremmo anche dire che tutti i Campani sono Camorristi, tutti i Siciliani sono Mafiosi, tutti i Calabresi sono Ndranghetani etc… dovremmo dire che i Tedeschi sono comunque tutti Nazzisti e che gli Ebrei sono tutti Banchieri…Dovremo dire che tutti i Cristiani sono Crociati e che tutti i politici sono ladri! Ma tutti sapete che non e’ così’!

Tutti sapete anche che continuare imperterriti a generalizzare l’offesa, non solo é deleterio per noi oggi, ma é e sarà un profondo vantaggio per quei fondamentalisti che ogni giorno bombardano con messaggi di odio chi ancora non segue il loro “diktat”!  Non e’ una affermazione menzognera dire che l’odio genera odio, e che se continuiamo a dire ad una persona che e’ un delinquente, quella persona alla fine si convincerà’ che e’ vero, oppure, non trovando comunque una via d’uscita, deciderà di unirsi a chi gli da credito (ISIS) e non discredito!

Certo non e’ facile vedere e fare delle distinzioni, soprattutto quando ogni volta che succede qualcosa di tragico vediamo una persona di una specifica etnia o religione esserne il responsabile; ma mi permetto di ricordare che la vita non e’ mai facile, e che, soprattutto in queste vicissitudini, bisognerebbe tutti avere un pizzico di sangue freddo e ragionare prima di parlare o puntare il dito! I politici in lotta per la seggiola, i giornalisti in cerca di una fama veloce o di molti lettori, e più’ generalmente chi da una generalizzazione potrà’ trarre vantaggio, continueranno ad infuocare gli animi, spargendo odio e mala informazione, odio che tramuteranno in seguaci, in persone che ormai convinte di una idea saranno presto facili da aizzare!  Questo e’ successo in tutti i maggiori conflitti passati e moderni… Guardate la Bosnia ad esempio, a Sarajevo vivevano in pace tre etnie, tre religioni, da un giorno all’altro si sono ritrovati a spararsi vicendevolmente, tra vicini, tra amici.  E questo non e’ successo perché’ non erano amici, ma perché “i cervelli della massa comandano quasi sempre sul cervello del singolo”. 

Allora mi chiedo se veramente, voi che in maniera semplice fate di tutta un erba un fascio, sareste domani capaci di imbracciare un fucile e sparare al vostro vicino o amico, pensando che lui deve essere cattivo solo per il fatto di pregare un Dio differente dal vostro!

Lo ammetto senza problemi, l’ISIS mi spaventa, la loro brutalità, il potere che guadagnano ogni giorno che passa, i soldi che hanno, e la resa mediatica che generano, e soprattutto chi da dietro le quinte li appoggia e rifornisce mi spaventano.  Ho visto troppe persone ammazzarsi in nome delle più’ disparate “stronzate” (perdonate il termine, ma ci voleva) ed ho poi visto il risultato finale… devastazione, distruzione, morte … il tutto inutile!  dopo la guerra, dopo un periodo di pacificazione, e con il tempo, i due che in principio erano amici, che poi erano nemici, ritorneranno amici!  allora a che Pro’ VI CHIEDO volete lasciare che le masse dominino il vostro intelletto!

Con tutto questo comunque ( e permettetemi questa precisazione) non voglio assolutamente “fare di tutta un erba un fascio” al contrario.  In molti Mussulmani, possiamo senza ombra di dubbio vedere il male puro, un male che deve essere combattuto senza esitazioni! Ma dobbiamo essere in grado di “discriminare” tra buoni e cattivi, anche se ciò vorrà dire correre più’ rischi, perdere altre vite!

Purtroppo, in questi giorni, noi “the good guys” abbiamo perso un altro uomo!  Un uomo e valoroso combattente che a dispetto di qualsivoglia legge, regola, morale o altro e’ stato brutalmente bruciato vivo!  Lui, il pilota Giordano era un Mussulmano, uno di quelli “buoni” ed ha pagato con il più’ alto prezzo il suo essere un “Buono”.  Se fosse stato un Soldato di ISIS, forse sarebbe stato semplicemente arrestato o nel peggiore dei casi Giustiziato con un metodo “Umano” (anche se dire “umano” parlando di uccisione non è propriamente corretto). Ma non e’ stato così’… lui Mussulmano che nulla ha a che fare con l’ISIS e’ stato torturato e bruciato vivo… i fondamentalisti di ISIS hanno mostrato il video con orgoglio, facendo vedere addirittura bambini che gioivano alla vista di quelle immagini… questo signori miei non e’ un problema di “religione” … questo è il male camuffato da “religione”… e così’ facendo si sta allargando, colpendo anche noi che alla religione preferiamo un sano piatto di spaghetti!

Questa e’ la strategia di ISIS, far si che il male (o come dicevano in guerre stellari, il lato oscuro della forza) conquisti anche noi … ci divida prima e ci scagli uno contro l’altro poi!

Bene, allora alla luce di quanto sopra, che voi concordiate o meno, penso sia giunto il tempo per tutti di schierarsi definitivamente contro il vero nemico che e’ formato da Pazzi schizofrenici che poco hanno a che vedere con qualunque religione… questi atti brutali, non possono essere cinti da un velo religioso, non possono essere accorpati ad una o un altra fede, ma bensì’ alla follia di pochi (ma troppi) che trovatisi uniti in un luogo hanno fatto di una religione la giustificazione per perpetuare le loro scorribande ed i loro delitti Atroci!

Abbiamo visto come in questi ultimi giorni la Giordania sia decisamente entrata nel conflitto, e con dichiarazioni decise ed azioni ancor più forti, hanno reso all’ISIS quello che da noi si sarebbe chiamato “Pan per Focaccia”.

Ma… Ma lasciatemelo dire, non e’ questo che sia da uomo, che da combattente avrei voluto vedere, o meglio non così’… Non penso infatti che la “vendetta” possa essere la giusta arma, o il giusto fine.  Certo, non posso dire che la parola Vendetta in questo caso stoni totalmente, in fin dei conti se torturi e poi bruci vivo uno dei miei, il mio sentimento non potrebbe essere certo differente, ma a mente fredda, staccandomi un pelo da quella vicenda, mi rendo conto che la vendetta non e’ la giusta moneta di “scambio”, anzi non e’ giusto parlare di Scambio (vita tua per vita mia).

Sarebbe ora che tutti i governi di questo mondo, con in testa i Governi Mussulmani, smettessero di pensare al guadagno ed all’interesse, ed iniziassero realmente e con ferma ragione a vedere questi “Demoni, Diavoli incalliti” dell’ISIS non come un problema, non come un gruppo terroristico, ma come “IL MALE FATTOSI UOMO”. Allora, senza più’ pensare al costo monetario che un azione in grande stile avrebbe, ma pensando che nessun uomo può’ pensare di lasciare questi “diavoli” liberi di scorrazzare in ogni dove, si potrebbe finalmente mettere in piedi la prima e vera operazione in difesa della pace umana che sia mai stata fatta.

Nessun guadagno, nessun interesse diverso dal voler sterminare il male dovrebbe essere nelle menti dei burocrati, solo la volontà’ di annientare il male, e dimostrare a qualunque altro pazzo schizofrenico, che seppur il mondo e’ grande, non vi e’ spazio per lui!

Il mio ultimo pensiero di questo articolo va a Lui, Il pilota Eroe, Che Possa riposare in pace!

Danilo.