RETORICA PATRIOTTARDA? LA MIA RISPOSTA AL POST DI SIMONE BERTOZZI (consigliere comunale PD di Rimini)

Caro Simone Bertozzi,

Ho appreso con forte rammarico il commento che il suo collega (e penso amico) aveva scritto in un suo post di Facebook. Quando, infatti, lessi quella frase “Ma non è ora che impicchino i due marò?” rimasi esterrefatto… come lei dice nel suo post, quelle dichiarazioni non potevano essere altro che da condannare, e il suo collega Pantaleoni (aggiungo io) redarguito con forza da tutta la classe politica.

Decisi comunque di non scrivere nulla e di non commentare, forse per non dare ulteriore peso ed importanza ad una persona che chiaramente dimostrava tutta la sua ignoranza, maleducazione e incapacità sia di svolgere qualsivoglia incarico politico, sia di portare rispetto per delle persone che da anni ormai soffrono la “nostra” mancanza di capacità.

Sono passati alcuni giorni, e mentre scorrevo la Timeline di Facebook, trovo il suo commento. Le posso assicurare che sono rimasto di gesso… Prima redarguisce il suo collega, come voler dimostrare che un minimo di buon senso e di correttezza esista anche in chi, come il suo partito, non ha assolutamente alcuna simpatia per gli uomini in divisa, poi getta nuovamente fango sia su quegli uomini e militari che lavorano al servizio del paese che anche lei serve, sia su tutti coloro che pensano che la patria ed il patriottismo siano dei valori da ammirare.

Le sue sono parole di chiaro odio e disprezzo! Lei in una breve frase, è riuscito ad accusare due persone di omicidio, senza per altro averne la più ben che minima prova (quindi si è automaticamente eletto giudice e giuria di una causa che probabilmente nemmeno conosce), e ad affermare che i cittadini Italiani dovrebbero disprezzare tutti i militari e smettere di essere patrioti.

Allora mi chiedo per quale motivo lei abbia deciso di servire (se pur in veste politica) questo paese; anche se in giacca e cravatta, anche se da consigliere comunale, lei è un servitore di questo paese, e come tale dovrebbe imparare a comportarsi e a parlare. Se invece, come afferma a chiare lettere nel suo breve ma “appuntito” messaggio, lei pensa che il bene lo si possa fare solo andando a servire in Africa o nelle file di Gino Strada, e che il patriottismo sia solo retorica sterile e non un valore certo, allora le consiglio di lasciare la sua comoda poltrona da consigliere (e con essa il suo stipendio e tutte le agevolazioni che comporta) e ad andare in Africa a servire per il bene del mondo! Le assicuro che ci sono miliardi di posizioni aperte come volontari (veri volontari) in tutta l’africa, e che li, lontano da noi retorici ed obsoleti patrioti, potrà finalmente trovare realizzazione e tanti tanti nuovi amici!

Concludo dicendole che, a differenza di quanto espresso da lei nei confronti dei militari, io non provo disprezzo per chi la pensa come lei, bensì profondo dispiacere. Lei, infatti, con le sue parole dimostra di trovarsi soffocato in una posizione che non le si addice, forse perché le manca la spinta o stimolo a fare ciò che realmente ritiene importante. Allora segua il consiglio di una persona che nella sua vita ha sempre cercato di perseguire i suoi ideali (nel rispetto di tutti) e cerchi una nuova strada lontano da noi e dalla nostra amata PATRIA!

VIVA L’ITALIA

Danilo Amelotti

SONO PATRIA danilo amelotti

Per fare politica senza fucili ci vogliono le “PALLE”!!! In Risposta all’articolo di Vittorio Feltri “L’Europa dei pirla non sa temere l’odio islamico”

Caro Direttore Feltri,

ho potuto leggere con attenzione il suo articolo “l’Europa dei pirla non sa temere l’odio islamico”  e mi permetta di dirle in tutta franchezza che non mi trova d’accordo.

Onestamente, seppur io condivida con lei i timori di un Islam estremista e minaccioso, e soprattutto di come il nostro sistema politico Italiano ed Europeo sta reagendo sia al problema del terrorismo, sia al problema dell’immigrazione, non riesco onestamente a condividere ne le sue mire guerrafondaie ne tantomeno molte delle idee proposte.  Il suo grido di paura la dice lunga sul sentimento che anima il suo articolo e su come probabilmente ciò’ che lei afferma derivi più da quella paura radicata piuttosto che da una reale analisi della situazione e delle possibili reazioni della nostra società.

Mi permetta di essere un minimo arrogante nelle mie affermazioni, ma io che la guerra l’ho vissuta sulle mie spalle probabilmente ho un idea ben più chiara e lucida di cosa essa possa essere, e soprattutto a dove essa possa portare.

Come ho scritto nel mio articolo “dubbio e terrorismo, un binomio da sconfiggere” non deve essere il dubbio (che poi si tramuta in paura) a gestire e manovrare le nostre decisioni e reazioni, bensì un approfondita analisi della situazione ed una reazione a livello politico forte e decisa, che infonda da una parte la tranquillità nella popolazione e dall’altra la consapevolezza che nessuno potrà mai imporre al popolo libero Europeo qualsivoglia ideologia religiosa o culturale differente da quelle accettate.

Leggendo il suo articolo mi è subito venuta in mente una breve proiezione pratica di quelle che sono le idee da lei espresse: ho visto campi di concentramento come quelli aperti da Nazisti e fascisti durante la seconda guerra mondiale per eliminare il popolo ebreo dalla faccia della terra, ho visto battaglie senza quartiere nelle strade delle nostre città, e morte e devastazione in ogni angolo della nostra bella Europa (perché se veramente lei vuole la guerra deve sapere che l’Europa sarà il campo di battaglia!): onestamente parlando, mi lasci dire che è un eresia!  Come pensa si possa fare una guerra con pugnale e fucile contro tutto il mondo Islamico?  Pensa davvero che questa sia la soluzione migliore ed unica? O forse voleva solo fare scalpore, ma in fin dei conti neanche lei crede alle parole ed affermazioni che scrive?

Certo che se è la paura a muovere le nostre decisioni, allora probabilmente quella guerra che lei dice necessaria si verificherà: tutti in nome della paura prenderanno armi e bombe a mano e si getteranno contro chiunque sia di fede mussulmana, cercando di estirpare per sempre quello che lei dichiara essere il male del mondo. Ma come abbiamo imparato dalla storia e come ci insegna la medicina con gli antibiotici, fare una guerra preventiva non poterà all’eliminazione della minaccia, ma solo all’irrobustimento dell’idea e della forza di chi di estremismo e paura vuol farci vivere!

Nel suo articolo accenna all’attentato occorso ad Utøya, in Norvegia, il 22 Luglio 2011. Parlando di quell’evento, forse (come lei dice) nel tentativo di immedesimarsi in quelle vittime, lei scrive “La loro paura li disarmò, li spinse a nascondersi. Se gli andavano addosso insieme, tremando come foglie di sicuro, ma stringendosi l’uno all’altro per la fifa, il killer ne avrebbe stecchiti quattro o cinque, poi gli altri 595 avrebbero sbranato quell’Anders Breivik, che adesso, condannato a 21 anni, è triste per non averne ammazzati abbastanza”.  

Direttore mi permetta di dissentire con forza dalla sua teoria: io qua vedo chiaramente una persona che è si abituata a scrivere, ma che di guerra, combattimenti, paura di morire, etc probabilmente non sa veramente niente!  soldati e poliziotti addestrati, nonostante armati e preparati, spesso esitano a rispondere con forza ad un aggressore armato che spara contro di loro!  E lei veramente pensa che un gruppo (per quanto folto) di ragazzi “sprovveduti, disarmati ed impauriti come forse è lei ora”, si sarebbe potuto scagliare contro la minaccia? E veramente crede che se anche lo avessero fatto ne sarebbero morti solo quattro o cinque?  No direttore, ne sarebbero morti ben di più ed in fine, probabilmente si sarebbero comunque dispersi alla vista dei primi compagni caduti!

Direttore Feltri, la guerra, quella vera, non la si fa scrivendo con un olivetti 32, ma con le armi e soprattutto con il sangue di migliaia di uomini, donne e bambini!

Se veramente vuole vuole usare la sua olivetti 32, e vuole che le cose cambino, allora dovrà iniziare a scrivere a chiare lettere che la politica debole dell’attuale Europa deve essere sostituita da una politica con le Palle!  Non si può combattere l’estremismo con un altro estremismo, ne si può decidere quale sia la mossa migliore da fare con la paura!  Bensì bisogna avere le palle per fare una politica seria ed anche difficile.

Certo fino a quando i nostri politici e giornalisti agiranno in base alla possibilità di consensi e di vittorie politiche, allora sarà difficile cambiare ogni cosa, e probabilmente quella guerra da lei nominata sarà inevitabile.  Viceversa, se i nostri politici, anche a costo di andare contro l’idea comune della parte rappresentata, saranno capaci di imporre a chiunque viva in Europa i dettami Europei, le leggi Europee e la cultura Europea, allora forse tra 10 o 20 anni quell’integrazione con cui oggi molti politici e giornalisti si riempiono la bocca, diverrà realtà!

Cordiali saluti

Danilo Amelotti

 

Leggi l’Articolo di Vittorio Feltri

L’Europa dei pirla non sa temere l’odio islamico

 

Ho paura. Ho deciso di vantarmene. E mi assumo il compito di propagarla. Mi rendo conto. Non si comincia così un libro contro la morte che arriva al galoppo impugnando la scimitarra. Non è molto nobile. Si deve cominciare con un grido di guerra. Eppure, lo confesso: ho deciso di buttare la fifa oltre l’ostacolo.

Ho paura adesso, e anche per dopo. Per quando queste mie pagine saranno in giro per l’Italia.

E qualche frase rimbalzerà su Internet. S’incazzeranno, oh se si incazzeranno. Perché ho intenzione di scrivere la verità su quel che ha, in testa e nella pancia, non solo la gentaglia con le bandiere nere e le mani sul collo di poveri prigionieri vestiti di arancione, ma anche il musulmano dal dolce sorriso ospite di trasmissioni tivù, dispiaciuto per i morti e nemico, come no, del terrorismo. Prevedo l’accusa di provocatore irresponsabile. Papa Francesco dirà che mi merito un pugno. Portatemi pure in tribunale, sempre meglio dell’obitorio, a cui siamo destinati in tanti se la paura non ci desterà dal sonno dei pirla.

Dirò qui la verità sugli islamici e il loro Allah con il Profeta Maometto appresso. Non la Verità con la V maiuscola, per carità. La verità con la v minuscola ritengo sia la più importante acquisizione della mia vita. Ho imparato ad attingerla con il cucchiaio dell’osservazione e dell’esperienza, senza presumere divine rivelazioni. Non c’è bisogno di essere arabisti per capire, anche senza assaporarne i suoni aspirati, che il Corano ha in sé una potenza distruttiva assoluta verso chiunque manifesti un sussulto di libertà e dica no al dominio di un libro che si è fatto Dio, così come si sono fatti suoi boia coloro che lo impugnano.

Continua a leggere a: L’Europa dei pirla non sa temere l’odio islamico – IlGiornale.it.

La mia lettera in risposta alle affermazioni della Sig.ra Federica Mogherini…

Cara Sig.ra Federica Mogherini,

Come ultimamente sembra essere un “must” di voi politici con le questioni concernenti Immigrazione, Islam, Integrazione etc, anche lei sembra aver travisato completamente i reali problemi e le reali necessità della nostra Europa.  Chi le parla non è ne un laureato ne un Politico, bensì un cittadino Italiano che per ben 25 anni ha servito con onore e rispetto la bandiera e la patria Italiana, e che (me lo lasci dire) di Islam, mussulmani, integrazione etc ne ha visto molto.

Se avrà mai opportunità e voglia di leggere questo articolo ed i miei scritti passati, potrà notare che non sono ne un estremista, ne tantomeno una persona alla quale piace fare di tutta un erba un fascio.

Ma tra il non essere un estremista, e l’aprire le porte liberamente a culture tendenzialmente devastanti, mi permetta, c’è un enorme differenza, e mi lasci spiegare il perché!

Noi, sia Italiani sia più generalmente Europei, conviviamo con molte razze e culture da secoli.  Dal dopo guerra a oggi, a parte problemi “minoritari”, non si sono mai verificati grossi scontri tra le culture, (almeno fino al nuovo millennio); ciò è stato permesso sia da una politica culturale seria e certa, che quindi non ha permesso a possibili “estremisti” di approfittarsi di situazioni o debolezze, sia da un flusso migratorio “contenuto”, che quindi ha permesso una maggiore possibilità di integrazione e transizione ai popoli.

Oggi la questione è ben differente:  Voi politici odierni non siete stati, ne siete, ne (a parer mio) sarete mai capaci di dare certezze ed infondere quella sicurezza che serve ai popoli per non cadere nel vortice della paura (creata dal dubbio del domani e delle vostre scelte scellerate); viceversa, ogni volta vi se ne presenti l’occasione, dimostrate al popolo europeo che l’ospite ha il diritto e la ragione sul padrone di casa.  Ogni volta che un ospite batte i piedi in terra e pretende qualcosa voi glielo date, anche quando ciò arreca grave danno al cittadino Europeo.  Oggi gridate tutti ad un integrazione, cercate di darci lezione di comportamento e di accoglienza, ma non vi peritate a tagliare i diritti del cittadino in favore dei capricci dell’ospite.

Allora forse sarebbe il caso che ricominciaste a pensare seriamente a quali siano le priorità ed a come un integrazione possa essere possibile nel futuro.  Un buon inizio sarebbe quello di prendere in mano le leggi e le regole di quei paesi Islamici ove vige un “comune e quieto vivere” tra le razze e le religioni (UAE in primis) e notare che li l’integrazione funziona perché gli “stranieri ospiti” vengo trattati si bene, ma da loro viene preteso il rispetto della legge e delle culture locali!  In UAE non esiste Arabo che debba cedere la sua casa o i suoi territori a Immigrati, gli immigrati clandestini quasi non esistono e se vengono trovati vengono immediatamente incarcerati e processati/espulsi! In UAE vige la libera professione della fede, ma attenzione ciò non significa mai che il popolo locale debba adattare le sue credenze e le sue tradizioni all’ospite!!! per capirci meglio Sig.ra Mogherini, mentre voi fate togliere i crocifissi dalle scuole per accondiscendere alle richieste di “pochi ma estremisti”, generando quindi quell’intolleranza che lei critica nel suo discorso, nei paesi Arabi tolleranti nessuno si può azzardare a chiedere di avere un crocefisso nella scuola pubblica!!! E questo non è razzismo come voi volete far credere, questo è solo il comune senso della ragione di un sano padrone di casa!

Allora Sig.ra Mogherini, prima di dire cose di cui lei stessa un domani si potrebbe pentire, cerchi di individuare dove realmente siano i problemi, e se veramente vuole dare lezione di civiltà e cultura, inizi a farlo con i suoi colleghi!

Concludo dicendole che a parer mio l’integrazione tra quella parte di Islamici moderati che vive in Europa ed il resto dei cittadini europei già esiste, e funziona anche bene.  Io vivo in Germania, una nazione che ha un alta percentuale di Islamici immigrati, e non mi pare che qua viva o persista una situazione di razzismo o estremismo. Certo le mele marce esistono ovunque, ma queste non fanno sicuramente statistica.  Allora forse se capisce questo capirà che il razzismo e l’intolleranza che si legge sui giornali tra i popoli è causata sicuramente più dal vostro urlare ai quattro venti per guadagnare consensi (sia contro sia a favore) piuttosto che da una situazione reale! Ciò che sicuramente oggi sta turbando un po’ tutti è la vostra incapacità totale a gestire le emergenze sia di Immigrazione sia di terrorismo; continuate a urlare al lupo al lupo ma non riuscite mai a creare delle situazioni stabili o a infondere certezze nelle popolazioni. Viceversa, anche con queste sue ultime affermazioni, non fate altro che caricare la molla dell’intolleranza, che prima o poi vi/ci scoppierà in mano!

Un cordiale saluto.

Danilo Amelotti

Di seguito il testo del Post di Magdi Cristiano Allam dove leggerete alcuni passi del discorso della Sig.ra Mogherini

Cari amici, Federica Mogherini, esponente del Pd che ricopre la carica di Alto Commissario per la Politica Estera e della Sicurezza dell’Unione Europea, ha fatto il 24 giugno a Bruxelles l’elogio dell’islam, sostenendo che “l’islam appartiene all’Europa” nel passato, nel presente e nel futuro. A suo avviso anche i partiti religiosi islamici dovrebbero poter essere ammessi in seno alla nostra democrazia.

Mi domando in che mondo viva. I partiti religiosi islamici sono banditi nella gran parte dei paesi musulmani e lei li vorrebbe legalizzare in Europa. Ripete che i terroristi islamici non hanno nulla a che fare con l’islam. Secondo lei denunciare l’islam sarebbe una forma di razzismo.

Cari amici, liberiamoci al più presto di questa Europa relativista e di questa sinistra filo-islamica. Ecco alcuni stralci del discorso della Mogherini.

“L’idea di uno scontro tra islam e “Occidente” – una parola in cui tutto è messo insieme e confuso – ha indotto in errore le nostre politiche e le nostre narrazioni. L’islam ha un posto nelle nostre società occidentali. L’islam appartiene all’Europa, occupa un posto nella storia dell’Europa, nella nostra cultura, nel nostro cibo e – ciò che più conta – nel presente e futuro dell’Europa. Che piaccia o no, questa è la realtà”.

“Alcune persone stanno ora cercando di convincerci che un musulmano non può essere un buon cittadino europeo, che con più musulmani in Europa sarà la fine dell’Europa. Queste persone non sono solo sbagliano sui musulmani. Queste persone si sbagliano sull’ Europa, non hanno idea di cosa sono l’Europa e l’identità europea”.

“Il cosiddetto Stato islamico sta portando avanti un tentativo senza precedenti di pervertire l’islam per giustificare un progetto politico e strategico malvagio. … L’Isis è il peggior nemico dell’islam nel mondo di oggi. Le sue vittime sono prima di tutto persone musulmane. L’islam è una vittima stessa dell’Isis”.

“Io non ho paura di dire che l’islam politico dovrebbe essere parte del quadro. La religione gioca un ruolo nella politica. Non sempre per il bene, non sempre per il male. La religione può essere parte del processo. Ciò che fa la differenza è se il processo è democratico o no”.

“Forse dovremmo anche prendere il tempo di rispolverare ‘” acquis” di alcuni Stati membri. Abbiamo un problema di coerenza interna… Abbiamo sostenuto la “campagna per riportare le nostre ragazze”, per aiutare le ragazze nigeriane rapite da Boko Haram. C’è una tale contraddizione di solidarietà quando queste ragazze sono lontane e la nostra mancanza di solidarietà quando sono alla nostra porta. Questo è impossibile da sostenere. Nei prossimi giorni e mesi abbiamo bisogno di trovare soluzioni, non solo per le ragazze in Nigeria, ma per le loro sorelle e madri e figlie che sono costrette a fuggire dagli stessi movimenti radicalizzati”.

“Qualsiasi tentativo di dividere i popoli d’Europa in “noi” e “loro” ci porta nella direzione sbagliata. I migranti e noi. I musulmani e noi. Gli ebrei e noi. L’ “altro” e noi. Abbiamo imparato dalla nostra storia che tutti noi siamo “altro” di qualcun altro. La paura dell’altro non può che portare a nuovi conflitti”.

via (11) Cari amici, Federica Mogherini, esponente del Pd… – Magdi Cristiano Allam.