IMMIGRAZIONE: L’EVOLUZIONE DELLE GUERRE DI TRINCEA

IMMIGRAZIONE- L’EVOLUZIONE DELLE GUERRE DI TRINCEA-danilo-amelotti.comIn quest’ultimo anno si sono ripetute e scandite in tutti i mezzi di comunicazione notizie riguardanti l’immigrazione di massa che sta colpendo non solo l’Italia o l’Europa, bensì tutto il mondo occidentale.

Mentre politici di ogni specie e razza si affannano a incolpare le parti politiche avverse di responsabilità e mala gestione (con l’aggravante che questo atteggiamento ha solo fini propagandistici ed elettorali e non di reale preoccupazione per la situazione), mentre le guerre all’ISIS e tutte le altre organizzazioni Terroristiche dilagano nel mondo, e ancora mentre tutti i popoli assistono a questi fenomeni da meri spettatori alla stregua degli antichi romani quando assistevano alle carneficine nelle arene, nessuno sembra rendersi conto che i tempi delle parole e delle belle scenette in TV sono finiti.

Non abbiamo più tempo per organizzare lunghe e INUTILI conferenze sul “fenomeno dell’Immigrazione”, o cercare accordi bi o tri o quadri o penta-laterali per risolvere in qualche modo un’emergenza che “d‘emergenza” ormai ha perso tutto.

Non possiamo infatti più chiamare emergenza una routine che dura da ormai quattro anni; anche se un minimo d’immigrazione clandestina si è sempre verificata, è stato con l’inizio della primavera araba (fine 2010, inizio 2011) seguito a breve dall’inizio della guerra civile in Siria (15 Marzo 2011) e la successiva deposizione e uccisione del leader libico Gheddafi (20 ottobre 2011) che questa invasione di massa ha avuto la massima accelerata. Semplicemente con il crollo di Siria e Libia, non solo è venuto a mancare un serio controllo sui confini delle stesse nazioni, ma si è anche creato un immenso corridoio fuori da qualsiasi controllo dove chiunque abbia il desiderio di migrare verso i paesi Europei o occidentali può trovare una “facile” via.

merkel-renzi-dubbio-danilo-amelotti.comSenza tornare a descrivere le mille mosse incerte e sconsiderate fatte da tutta la comunità europea, ed in primis dall’incapace governo Italiano, oggi noi ci ritroviamo ad essere ad un passo dal baratro della rovina delle nostre società e della nostra “bella vita”.

Seppur io non abbia mai ritenuto di essere un pessimista o un catastrofista, non posso esimermi dal vedere come le cose stiano velocemente degenerando, e come tutti i governi europei siano ormai arrivati al capolinea delle loro strategie di controllo della crisi. Ormai, infatti, non è solo più il confine Italiano (di per sé indifendibile da tali fenomeni trovandosi esso in mare) che subisce questa invasione, ma sono i confini di Grecia, Romania, Bulgaria, Ungheria e Serbia in primis, e poi Austria, Germania, Inghilterra e Francia in seconda battuta, che stanno collassando; ormai reti e filo spinato non bastano più a contenere le migliaia di profughi e nemmeno l’eventuale interruzione dell’operazione FRONTEX potrebbe mai portare ad una fine o ad un rallentamento di questa Invasione.

Certamente io non sono un burocrate politico, quindi forse non riesco (come molti) a capire le ragioni legali e/o politiche che spingono tutte le nazioni europee a esitare ad agire con i mezzi e gli assetti a disposizione. Ma di una cosa sono sicuro, come già detto da me in precedenza, questa invasione é solo un grande e moderno cavallo di Troia. Certamente, nella massa di migranti molti sono poveri, forse disperati, forse solo in cerca di una vita migliore, ma sappiamo ormai tutti, anche perché confermato da servizi segreti di mezzo mondo, che tra i tanti “disperati” si celano moltissimi delinquenti, o ancora peggio terroristi!

Platone dicevaUn fatto che molti sembrano sottovalutare (ed in questo caso includo anche tutti i cittadini che in un modo o nell’altro supportano questa immigrazione) é che il problema non sta solo nei possibili delinquenti che stiamo ospitando, né tantomeno nell’altissimo numero di nuovi possibili cittadini Europei che avremo, ma risiede nello stravolgimento improvviso che il delicato equilibrio delle nostre società sta per subire (in realtà lo stiamo già subendo)! Non ho mai pensato che altre culture o ideologie potessero essere in qualsimodo pericolose per me o i miei amici o altri, e non ho mai avuto problemi a vedere altre culture entrare in Europa ed affermarsi come tali, ma tra un passaggio lento e proporzionato, dove ogni cultura e nuova idea viene assimilata con le giuste tempistiche, ad un drastico ed immediato stravolgimento delle nostre abitudini, culture, idee, e modi di fare c’è una grossa differenza. Questo stravolgimento, legato a fatti storici ancora nella memoria dei nostri padri, alla situazione economica precaria, ai vari allarmismi creati da fatti recenti, ed al forte e profondo divario culturale tra noi ed i popoli migranti, non possono tramutarsi in qualcosa di buono bensì diverranno la leva che scatenerà la furia dei popoli.

Ma allora quale può essere la soluzione a tale problema?

xmuro-ungheria-agosto-danilo.amelotti.com.trincea.immigrazioneQui ci ricolleghiamo al titolo che ho voluto dare a questo mio articolo: l’attuale situazione con i migliaia di migranti che spingono alle frontiere delle nostre nazione non é altro che una guerra di trincea combattuta con armi diverse e da enti diversi. In una guerra di trincea normale, i confini dei due belligeranti sono per l’appunto tracciati dalle rispettive trincee… i due o più partiti dello scontro cercano in tutti i modi di forzare queste trincee per poter quindi invadere lo stato, o territorio avversario. In queste guerre si usano chiaramente armi da fuoco, filo spinato, cavalli di frisa, mine etc. Oggi con questo fenomeno migratorio la guerra la si sta combattendo in trincee a volte invisibili (quando i confini sono sul mare) a volte più chiare (quando i confini sono difesi da lunghe reti coperte di filo spinato). Le armi di questa guerra sono la politica (inefficiente), le foto e le testimonianze di poveri migranti allo stremo, o addirittura le immagini raccapriccianti di bambini cadaveri sulle spiagge!

victims-danilo-amelotti.comAllora, senza soffermarmi sul potere di queste ultime armi, vorrei palesare a tutti che sempre di guerra di trincea si parla, per vincerla bisogna avanzare e conquistare i territori nemici, anche perche, mentre in una vera guerra la stasi protratta delle posizioni porta “semplicemente” alla morte di migliaia di soldati ma alla preservazione del territorio interno, in questa guerra di trincea la stasi protratta ci sta portando alla rovina. In poche parole noi abbiamo solo due possibilità: mantenere le posizioni come sono ora, e quindi perderla miseramente perché sia le invasioni sia le centinaia se non migliaia di morti continueranno senza sosta, oppure decidere di spostare le nostre trincee più avanti, ergo occupare quei buchi lasciati dalla caduta dei governi libico e siriano!!!

Non sto ovviamente dichiarando guerra a nessuno, né tantomeno ho idee conquistatrici (che lascio a tutti i nostalgici di altri tempi), bensì sto semplicemente e freddamente valutando i fatti e cercando la strategia migliore per porre fine a questa tragedia subita non solo da chi muore nei barconi o sulle spiagge, non solo da chi cerca disperatamente una nuova terra dove cominciare una vita nuova, ma anche da tutti quei cittadini europei che oggi vivono per strada, senza possibilità alcuna di accedere a quegli aiuti destinati ad ingrassare la ricca e proliferante macchina dell’immigrazione!

last frontier-danilo-amelotti.comQuella che faccio io nel mio piccolo non é una campagna elettorale (non sono un politico né ho velleità politiche) e non é nemmeno un grido maturato da una persona strumentalizzata da partiti politici ed altro… no quello che faccio io è una semplice analisi dei fatti, uno studio delle probabilità che mi porta alla creazione di una strategia di base. Insomma come ho fatto per tanti anni in tante situazioni, analizzo la situazione e cerco di trovare la soluzione migliore, accettandola anche quando essa non sia quella che più aggraderebbe me o chi con me la dovrebbe attuare.

In questa mia analisi non considero ovviamente tutte le paure che i nostri politici Inetti ed incompetenti hanno quando si trovano a dover prendere delle decisioni.; mentre il loro primo problema sono le elezioni e la possibilità che una decisione impopolare possa fargli perdere la “seggiola” (ergo centinaia di migliaia di euro ed un potere farlocco), il mio primo problema è quel bambino morto sulla spiaggia, sono quelle persone Italiane o europee costrette a vivere in una macchina, sono la pace della mia nazione e del mio popolo, e il futuro dei nostri figli.

Allora, in conclusione a questo mio articolo, voglio solo dire che una guerra, che essa sia morale o fisica, materiale o immaginaria, può essere affrontata e vinta solo da chi ha la capacitá di reale analisi delle situazioni in primis e di prendere delle vere decisioni ponderate e serie dopo (anche quando esse possono essere non piacevoli e condurre all’insuccesso popolare). Tutti gli altri sono e saranno sempre solo una lunga lista di perdenti!

Danilo Amelotti

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