Allerta nei porti italiani: possibili attacchi via mare – IlGiornale.it

Vi sembrerà strano o addirittura esagerato, ma pensate, ora si temono attacchi anche sulla parte adriatica della nostra bella costa Italiana!

Strano che tutti i nostri esperti di antiterrorismo ed i nostri vari ministri si accorgano solo ora, cioè dopo quello che è successo in Siria, che forse l’Italia ha tanti lati e tanti punti deboli!

Io aspetto ancora i grandi titoli di giornale che diranno che ci aspettiamo attacchi interni studiati dai residenti ed attuati da qualche immigrato clandestino nella sua strada verso il nord!

Il Viminale si accorge che la minaccia jihadista arriva anche dai Balcani. Tra gli obiettivi sensibili, aggiornati dopo la recente spirale di attacchi in Francia, Tunisia e Kuwait, sono finiti i porti del Mare Adriatico, in particolar modo quelli di Ancona, Bari e Brindisi.

È qui che i terroristi dell’Isis o di altre sigle del terrore approdano per infiltrarsi in Italia e colpire le principali città europee.

 

Ora il ministero dell’Interno si aspetta attacchi via mare proprio come facevano negli anni Settanta e Ottanta i commando palestinesi contro Israele.

Da mesi i porti dell’Adriatico sono il punto di partenza dei foreign fighter europei per raggiungere la Siria e l’Iraq e combattere tra i miliziani dello Stato islamico. Adesso, però, si temono i rientri. Tanto che, come segnalato nei giorni scorsi dai servizi di intelligence britannici, gli stessi porti di Puglia e Marche rischiano di diventare il punto di ritorno per colpire l’Italia. Perché, mentre giustamente si teneva d’accordo l’avanzata dell’Isis in Libia, nessuno guardava ai Balcani dove da mesi sono apparse le prime bandiere del Califfato e dove sono attivi numerosi campi di addestramento per jihadisti. “La regione balcanica – spiega una fonte del Viminale al Messaggero – è nodale per il radicalismo di matrice islamica, soprattutto per l’attivismo incessante di soggetti e di gruppi estremisti di orientamento salafita, sempre più coinvolti nel reclutamento e nel trasferimento di jihadisti in territorio siriano e iracheno”. Particolarmente attivi sono quelli presenti in Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia che ruotano attorno a leader per gran parte bosniaci e di etnia albanese. “Specie in Kosovo – continua il Viminale – al di là dell’approccio radicale predicato da taluni imam, l’idea del jihad sembra prendere piede soprattutto piede soprattutto in alcune aree meridionali del Paese, dove il diffuso disagio socio-economico accentua la permeabilità, specie tra i più giovani, all’azione di proselitismo di impronta salafita”.

Già dopo il brutale attacco al museo del Bardo, la Difesa aveva rafforzato le misure di sicurezza nel Mar Mediterraneo armando “unità navali, team di protezione marittima, aerei, elicotteri e velivoli a pilotaggio remoto e da ricognizione elettrinica” per proteggere “le linee di comunicazione dei natanti commerciali e delle piattaforme off shore nazionali” e “sorvegliare le formazioni jihadiste”. Dopo le stragi alla fabbrica di Saint-Quentin-Fallavier e sulla spiaggia di Sousse, il Viminale ha ulteriormente alzato il livello di allerta individuando ottantacinque possibili jihadisti, mettendo sotto controllo una decina di centro di preghiera radicalizzati e autorizzando un giro di vite sulle espulsioni. “Chi non ha diritto a stare in Italia, va rimpatriato – ha dichiarato ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano – accogliamo i profughi e facciamo tornare a casa chi non ne ha diritto”.

via Allerta nei porti italiani: possibili attacchi via mare – IlGiornale.it.

L’uccellino e l’Immigrato … Parabola sull’immigrazione devastante!

Buon giorno, oggi voglio proporvi questo breve racconto, sicuramente molto “educativo” in merito alle vicende (non certo felici) che gravano sul nostro Patrio Suolo!

Si parla di immigrazione, di come la percepiamo e la subiamo, ma in una chiave (a mio parere) molto comprensibile anche ai più caritatevoli.

Tempo fa mi comprai una mangiatoia per uccelli.

L’appesi nel mio portico e la riempii di semi.

Era proprio una bella mangiatoia ed era uno spettacolo… anche per i miei figli, ai quali dava l’opportunità di vedere gli uccellini da vicino.

danilo-amlotti.com l'uccellino e l'immigrato-pigeons_1__800_800Entro una settimana, grazie al costante rifornimento di cibo gratuito ottenibile senza fatica alcuna, la mangiatoia divenne costantemente visitata da almeno un centinaio di uccellini.

Ovviamente, il rifornimento costante di cibo gratuito e in abbondanza, fece si che molti di quegli uccellini cominciassero a fare i loro nidi sotto il portico, poi sulla tenda, poi vicino al barbecue, e persino sul tavolino!

l'uccellino e l'immigrato danilo-amelotti.comPoi arrivò la cacca. Era visibile ovunque, sulle tegole del portico, sulle sedie, sul tavolo da pranzo… e con la cacca venne anche il puzzo ed il rischio di malattie!

A poco a poco la situazione iniziò a degenerare, ed alcuni uccelli iniziarono ad essere cattivi.  Infatti, essi ormai vedevano quella mangiatoia allargata come la LORO casa, e quindi si lanciavano su di me cercando di beccarmi e di allontanarmi, anche se in realtà ero io che li nutrivo pagando di tasca mia.

Molti uccellini, sicuri dell’ormai “LORO” dimora, divennero rumorosi e prepotenti; si appollaiavano sulla mangiatoia e fischiavano e pigolavano a tutte le ore giorno e della notte affinché io riempissi la mangiatoia. La situazione perdurò fino al punto che non riuscivo nemmeno più a sedermi nel mio bel portico.

Così, nonostante io amassi gli uccellini, e capissi i loro bisogni fui costretto a prendere una decisione… rimuovere definitivamente quella bella mangiatoia.

Dopo appena tre giorni gli uccellini se ne andarono; non meritava forse più stare in quel bel portico… ed io non ero certo un loro “amico”!

Allora feci pulizia e misi tutto in ordine facendo sparire anche i nidi da tutto il portico.

Ben presto il mio portico tornò ad essere quello che era prima: un posto tranquillo e sereno senza schiamazzi per reclamare “il diritto al cibo gratis.”

Ora, riflettiamo.

Noi abbiamo ottenuto con il nostro lavoro ed i nostri sacrifici un sistema con molti diritti: cure mediche gratuite, scuole gratuite, assegni per i meno abbienti, case popolari a prezzi bassissimi e permettiamo a chiunque nasce qui di essere automaticamente cittadino del nostro Paese.

Poi sono arrivati gli illegali a decine, centinaia di migliaia, che  godono degli stessi vantaggi.

Per pagare le maggiori spese noi dobbiamo pagare più tasse.

Le case popolari vengono occupate con la forza e nessuno ne paga il canone.

Se andate ad un pronto soccorso dovrete aspettare ore per essere visitato poiché gli ospedali sono diventati un rifugio per extracomunitari.

Vostro figlio alle elementari avrà grossi problemi perchè metà della classe non parla Italiano e la mensa scolastica verrà condizionata da assurdi divieti religiosi.

Vengono tolti i Crocefissi e non si celebra il Natale per “non urtare la sensibilità” degli stranieri senza alcun rispetto per la nostra: ovvero quella dei padroni di casa!!!!!!

La criminalità spicciola, quella che se la prende con la gente comune (noi) e i deboli è al 75% (opera del 10% della popolazione (gli stranieri)) e le carceri sono così piene che i delinquenti vengono

rimessi in circolazione, e subito, ricominciano a rubare e a violentare.

E se si cerca di arginare il fenomeno ecco levarsi la protesta di molti “caritatevoli cechi e strumentalizzati da molti” che gridano alla violazione dei diritti civili (degli altri perché dei nostri diritti gli stessi “…. ” se ne fregano!!).

E’ solo la mia opinione ma forse è giunto il momento per il nostro Governo di togliere la mangiatoia e fare pulizia.

Se siete d’accordo fate girare.

Se non lo siete continuate a pulire la cacca!”

attenzione a non strumentalizzare questa parabola.  Nessuno parla ne di violenza ne di scagliarsi sugli immigrati!  Loro sono umani come noi, e da tali vanno trattati.  Ma anche noi siamo UMANI come loro, ed abbiamo il diritto ed il dovere di tutelare la nostra casa!

La “parabola” e la lunga riflessione sono stati presi da un caro amico e professionista, Gianfranco Guccia.

MISSIONE DI PEACE KEEPING? DEVE ESSERE UNO SCHERZO! L’Italia farà guerra alla Libia? | Sostenitori delle Forze dell’Ordine

Oggi credo di aver sentito abbastanza battute sulla situazione in Libia!

Al termine dell’articolo che segue leggerete tutti che Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi starebbe valutando la possibilità di intraprendere “una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia”. Non è, infatti, escluso che, nel giro di qualche mese, l’Italia possa “intervenire con propri militari in una missione dai contorni per ora non definibili”. Ma una missione di peacekeeping basta per pacificare i tagliagole islamici?

Ora vorrei io rispondere alla domanda con un altra domanda:  Ma stiamo scherzando?  ma e’ una burla toscana o veramente stiamo pensando ad una missione di Peace Keeping?

Probabilmente dal basso della mia “finestra popolare” non vedo situazioni che invece sono chiare ai nostri Politici; Infatti, mentre loro (i politici) vedrebbero l’Italia a guida di una missione di “mantenimento della pace”, io vedo la necessita’ di fermare delle forze nemiche che tutto hanno tranne che la voglia di sedersi ad un tavolino per parlare di Pace. L’ISIS, Ansar al Sharia, e Alba Libica non sono certo delle normali “fazioni in lotta per una porzione di territorio”, ma bensì‘ delle forze ben organizzate e con intenzioni decisamente sia bellicose sia di conquista.  No signori miei, li non abbiamo da andare a mantenere la pace… quella mossa avremmo dovuto farla quando l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy decise di eliminare chi quella terra era riuscito a tenerla in pace il rais Muhammar Gheddafi.  Ma non ne fummo capaci, ed al solito, come in un treno senza freni, accettammo che altre nazioni decidessero della nostra sicurezza nazionale, andando a creare scompiglio a pochi passi da casa nostra. 

Ora, quando i militanti di ISIS hanno invaso punti strategici e determinanti per il controllo del territorio Libico, quando ormai iniziamo realmente a sentire il fiato sul collo, invece di dire chiaramente che l’Italia non permetterà’ ad alcun buzzurro di minacciare la nostra amata Italia, parlano di operazioni Onu, parlano di missioni di mantenimento della pace… Scusatemi, ma se vogliamo fare un paragone, parlare di un azione in Libia ipotizzando una missione di mantenimento della pace sotto egida ONU, e’ come parlare di estirpare un cancro con l’aspirina!

Allora, sempre dalla mia “finestra popolare” penso sia il caso che i nostri politici abbandonino i toni politicamente corretti, ed inizino a cercare tra gli uomini delle nostre Forze Armate dei seri consiglieri, non a caccia di un futuro posto politico,  bensì’ professionalmente preparate ed amanti della patria e della Bandiera.  Allora forse, le idee si chiariranno, e tutti si renderanno conto che per fermare quei terroristi non serve una missione di pace, ma una missione di guerra!

Vi lascio come al solito all’articolo dal quale ho preso spunto, vi consiglio di leggerlo bene e capire ciò’ che, seppur non scritto, si può facilmente intuire “tra le righe”.

Danilo Amelotti

Palazzo Chigi valuta la possibilità di intraprendere una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia. Nei prossimi mesi i nostri militari potrebbero essere inviati in Libia. Ma con quali regole di ingaggio? I miliziani libici legati allo Stato islamico hanno preso il controllo di Sirte stabilendo il quartier generale in una radio locale nel centro della città costiera a 500 chilometri a est di Tripoli. Il timore è che possano proclamare l’emirato islamico di Sirte, sulla scia di quanto già fatto a Derna.

Il rischio per l’Italia di finire sotto il tiro dei missili dei jihadisti libici si fa, giorno dopo giorno, sempre più concreto. Anche per questo motivo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha avvertito che il governo è pronto a intervenire militarmente in Libia, “naturalmente nel quadro della legalità internazionale”, ossia in caso di intervento sotto l’ombrello Onu.

La Libia paga ora il prezzo della forsennata guerra voluta dall’allora presidente francese Nicolas Sarkozy contro il rais Muhammar Gheddafi. La Primavera araba ha messo in sella un governo debole e litigioso aprendo così la strada al jihadismo che ha trovato nello Stato islamico del califfo Abu Bakr al Baghdadi. La Libia è uno Stato fallito. Qui l’Isis può avere buon gioco. Sui siti jihadisti sono apparse foto di uomini armati di kalashnikov seduti di fronte ai microfoni nello studio di registrazione. “Hanno conquistato Radio Sirte – ha riferito un residente – da allora hanno mandato in onda versetti del Corano e discorsi di al Baghadi”. Un ex funzionario statale teme che i jihadisti “possano avvantaggiarsi dell’assenza di qualsiasi autorità centrale governativa per trasformare la città in un emirato islamico come hanno fatto a Derna”. La situazione, però, ha aggiunto, è più complessa di quanto non possa sembrare.

Diversi gruppi radicali hanno, infatti, i propri bastioni a Sirte. Tra questi ci sono anche Ansar al Sharia, gruppo terroristico nella lista nera di Usa e Onu, e Alba Libica, coalizione che già controlla parte di Sirte.

Il dato più drammatico è che, con la presa di Sirte, i jihadisti vicini allo Stato islamico si trovano a un tiro di schioppo dall’Italia. Appena 500 chilometri. “In Libia – ha finalmente ammesso Gentiloni – comincia a esserci una minaccia terroristica finora abbastanza circoscritta a Derna e in alcune zone del sud”. L’Italia sostiene già la mediazione dell’Onu che sta cercando di riconciliare le due diverse forze del Paese. Ma, se non dovesse riuscire nella mediazione, il governo Renzi sarebbe pronto a fare “qualcosa di più”. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi starebbe valutando la possibilità di intraprendere “una missione di peacekeeping con le bandiere dell’Onu, ma guidata dall’Italia”. Non è, infatti, escluso che, nel giro di qualche mese, l’Italia possa “intervenire con propri militari in una missione dai contorni per ora non definibili”. Ma una missione di peacekeeping basta per pacificare i tagliagole islamici?

via L’Italia farà guerra alla Libia? | Sostenitori delle Forze dell’Ordine.

NON C’È DA STUPIRSI … MA …Caos in Libia: jihadisti conquistano Sirte. Su Twitter: possiamo colpire l’Italia con gli Scud. Italiani via da Libia | The Horsemoon Post

Certo, quando nel 2011, una “congrega” di nazioni ha deciso che Gheddafi doveva essere deposto, già’ avevo ipotizzato il possibile futuro di quella Nazione!

Nel mentre che gli anni passavano, e molte notizie (talvolta molto contrastanti) provenivano dalla “Nuova Libia”, l’ISIS si materializzava sugli scacchieri internazionali, proclamando continuamente le loro intenzioni di muovere prima verso la Libia e poi in Europa.

Certo non potevamo pensare che rimando a guardare da una Platea apparentemente sicura,L’ISIS si sarebbe spento e la situazione si sarebbe normalizzata!

Ed eccoci qua oggi, dopo molte minacce, dopo il Libro nero, e dopo che tutti (tranne i Giordani mossi comunque da spirito di vendetta) hanno inspiegabilmente esitato ad intervenire con il “pugno di ferro” , la notizia che i militanti di ISIS siano definitivamente sul territorio Libico, e probabilmente in possesso di missili scud (che onestamente non fanno tutta la paura che i media vorrebbero suscitare) suscita improvvisamente timori!

Personalmente, e’ ormai diverso tempo che (associandomi a molti altri) affermo che sarebbe l’ora di smettere di avere paura, ed incominciare a mostrare i denti!  ora spero solo che non aspettino dell’altro a far decollare i nostri aerei e dimostrare finalmente di che pasta sono fatte le nostre forze armate!

Vi lascio all’articolo

Danilo

 

Al-Baghdadi ha ordinato alla popolazione di Sirte di sottomettersi ai jihadisti di Ansar al-Sharia. Il rischio di avere le truppe fedeli al sedicente Stato Islamico alle nostre porte: solo 450 km separano Libia e Italia, Sicilia sotto il raggio dei missili (ammesso e non concesso ne abbiano). I jihadisti prendono il controllo di una radio nella città natale di Muhammar Gheddafi. L’ambasciata italiana a Tripoli invita gli italiani ad abbandonare il Paese. Egitto pronto a evacuazione degli egiziani, dopo pubblicazione del video della decapitazione di 21 cristiani copti egiziani

Roma – Un sostenitore del sedicente ‘califfato’ islamico ha pubblicato sul proprio account Twitter una mappa in cui ha evidenziato che “la distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri, come quella che separa (le due città saudite, ndr) Jeddah e Dammam“.  Un missile “Scud può arrivare” fino in Italia – ha aggiunto l’utente che si chiama ‘Qalam hur’ – ricordando che Sirte dista 450 chilometri dalla Sicilia.

La ‘riflessione’ avviene a poche ore dall’annuncio della “conquista” di Sirte, città della Libia centro-settentrionale, ad opera dei jihadisti di Ansar al-Sharia, affiliata al sedicente Stato Islamico.

Così oggi pomeriggio l’ambasciata italiana a Tripoli ha invitato i connazionali presenti in Libia a lasciare temporaneamente il Paese, alla luce di una situazione sul terreno che si fa sempre più critica per l’avanzata jihadista. Già il primo febbraio scorso il sito Viaggiare Sicuri ribadiva “il pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese“.

A Sirte Ansar al-Sharia ha posto oggi il proprio quartier generale, stante a quanto riferito in rete da alcuni siti jihadisti, diffondendo fotografie che mostrano degli uomini armati davanti ai microfoni dell’emittente mentre brandiscono i loro kalashnikov.

Città natale di Muammar Gheddafi, Sirte è diventata una roccaforte dei gruppi radicali, tra cui Ansar al Sharia (“Partigiani della Legge di Dio”) dopo la caduta del regime nel 2011.

“Radio Sirte, radio Macmadas e Al-Turathiya hanno diffuso un discorso di Baghdadi nel quale ordina alla popolazione di Sirte di sottomettersi“, hanno riferito i media locali. Ma secondo alcuni osservatori indipendenti, questo discorso è estratto dal ‘sermone’ con cui Baghdadi annunciava la nascita del califfato alcuni mesi fa e quindi non sarebbe stato scritto specificatamente per la popolazione di Sirte. Rientrerebbe nella strategia di guerra psicologica lanciata ad ampio spettro sia verso l’interno, tra la popolazione libica, che verso l’Italia, attraverso una sapiente strategia di gestione delle partenze dei migranti verso le coste italiane.

Gli attivisti hanno riferito anche che alcune radio locali hanno trasmesso il Corano salmodiato e inni al sedicente Stato Islamico. In precedenza, milizie jihadiste avevano assaltato l’Ufficio passaporti di Sirte, chidendolo e impadronendosi dei timbri e delle apparecchiature, intimando ai dipendenti di “pentirsi” per non essere accusati di apostasia: reato che comporta l’immediata esecuzione capitale, nella barbarie islamista.

Due giorni fa, l’ex premier libico Ali Zeidan – che vive in Europa dallo scorso anno, ossia da quando il suo governo fu sfiduciato dal parlamento – ha affermato che la presenza del cosiddetto Stato Islamico va rafforzandosi in tutta la Libia e in particolare lungo la costa del Mediterraneo. In un’intervista al Times, l’ex premier aveva affermato che la fascia costiera del Paese entro “un mese o due mesi” potrebbe essere completamente in mano ai jihadisti.

via Caos in Libia: jihadisti conquistano Sirte. Su Twitter: possiamo colpire l’Italia con gli Scud. Italiani via da Libia | The Horsemoon Post.

ISIS MINACCIA L’INVASIONE DALLA LIBIA… Possiamo raggiungere facilmente l’europa con i migranti!

Il Dente Avvelenato

I tagliagole sono arrivati a Tripoli e possono raggiungere l’Italia su barconi d’assalto in 4 ore. Lo hanno dichiarato ieri, dopo avere ucciso cinque occidentali in un albergo . Dice testualmente un loro comunicato che ci vuole poco «per arrivare in Europa» con i migranti e «trasformarla in inferno». «Se riusciremo a sfruttare questo canale, la situazione in questi Paesi si trasformerà in un inferno». Dobbiamo credergli, perché hanno dimostrato di fare sul serio, loro.

Continua a leggere a: ORA TOCCA ALLA MARINA- TOLTI I PANNOLINI DAI CANNONI | Congedati folgore.

«Polizia pronta per i terroristi? Bugie»

Ritorniamo a Bomba sul terrorismo e su come, secondo gli annunci dei nostri Politici, l’Italia sia preparata a fronteggiarlo.

Gia ieri e nei giorni scorsi ho pubblicato alcuni articoli dove paleso la mancanza di strategia e preparazione da parte della nostra classe politica in materia di Terrorismo.

In fatti, se da un lato si affannano a fare dichiarazioni rassicuranti, dall’altro tutti (anche coloro i quali non conoscono bene la materia) ci rendiamo conto che la nostra preparazione e la reale volontà’ di fronteggiare seriamente la questione Terrorismo non sembra proprio esserci.

Non e’ sicuramente novità che gli annunci dei nostri politici alle continue minacce di terrorismo siano in parte fatte solo per calmare gli animi e l’opinione pubblica, insomma non e’ certamente spaventando il popolo che si può’ fronteggiare una minaccia invisibile (almeno fino a quando non si palesa uccidendo decine di innocenti).  Ma probabilmente, quello che troppo spesso viene dimenticato, e che alle parole bisogna sempre seguire con i fatti, altrimenti, come sempre, ci ritroveremo a passare le nostre giornate sperando che mai nulla succeda in Italia.

Allora, dopo aver urlato ai quattro venti che siamo sicuri, che le nostre forze dell’ordine sono preparate, che i nostri servizi lavorano incessantemente per prevenire ogni possibile minaccia, scopriamo che con l’invasione dei Clandestini e l’operazione Mare Nostrum abbiamo “indirettamente” finanziato il terrorismo” (ISIS Guadagna dai Clandestini), scopriamo che le nostre manovre e leggi riguardo l’antiterrorismo sono comunque ancora “in alto mare” (Antiterrorismo all’Italiana…), e ci rendiamo conto che in realtà, l’unica barriera tra noi ed i terroristi e’ costituita dall’ottimo lavoro di singoli uomini che vengono comunque “abbandonati” a se stessi, al punto che (come leggerete dall’articolo lincato alla fine di questo mio commento) i poliziotti chiamati a controllare i nodi cruciali, ed a vegliare sulla nostra sicurezza, non solo sono in numero esiguo, ma addirittura si ritrovano a lavorare con gli stessi mezzi che avevano forse nel dopoguerra… nemmeno un giubbotto antiproiettile!

Probabilmente sarebbe necessario postare e pubblicare ogni santo giorno foto e filmati degli attentati che recentemente hanno creato il panico nel mondo occidentale, iniziando dal più’ recente, dove due pazzi allo sbaraglio, armati di fucili obsoleti ed imprecisi, sono riusciti a mettere sotto sopra una città’ come Parigi e a mettere in fuga una macchina della polizia accorsa sul posto (e loro hanno sicuramente equipaggiamenti migliori dei migliori equipaggiamenti dei nostri uomini)… oppure come in Canada un pazzo isolato sia riuscito a mettere il panico a Ottawa… Il terrorismo e’ di persè un atto infimo che può’ essere perpetrato da chiunque in qualunque momento contro chiunque.  E sicuramente, avere delle forze dell’ordine che (a parte un profondo impegno dell’individuo) si muovono con equipaggiamenti obsoleti, senza elementi di protezione, senza strumenti reali di controllo (metal detector, cani addestrati, armi efficienti, addestramento specifico etc.) non può’ far altro che farci vedere come un obbiettivo facile!

Credere che il solo fatto di indossare un uniforme ed avere un M12 come arma primaria sia sufficiente a deterrere ed eventualmente fermare un terrorista e’ solo follia!  Certo, un arma migliore, un addestramento specifico, un giubbotto antiproiettile, uno scanner per borse etc, non impediranno mai che un pazzo armato possa perpetrare un attentato terroristico, ma certamente permetteranno al personale incaricato di fermarlo magari prima che effettui una strage!

Concludo lasciandovi poi all’articolo “sfogo/verità” del poliziotto della Polfer di Bologna, dicendo che la nostra classe politica dovrebbe smetterla di parlare e magari incominciare ad agire.  Invece di tagliare il budget li dove ora come ora serve seriamente, tagliassero spese di minore importanza e si dedicassero realmente alla prevenzione e lotta al terrorismo; in fin dei conti, un terrorista, non attacca solo il popolo inerme, attacca anche chi lo “guida”, quindi e’ sicuramente anche loro convenienza avere in atto un dispositivo serio, seriamente equipaggiato e seriamente preparato.

Danilo Amelotti

LEGGETE L’ARTICOLO «Polizia pronta per i terroristi? Bugie» | Sostenitori delle Forze dell’Ordine.

Mossad said helping Brussels seek terror mastermind | The Times of Israel

The news about “the seeking of terror mastermind” keep flowing on the net.

Of course many agency are now working together in order to capture the responsible for the recent terroristic attack happened in paris.

But Again, I am wondering whether the dislocation of Military forces in our territory is something necessary or in any case Helpful!

Live a comment!

Mossad said helping Brussels seek terror mastermind | The Times of Israel.

Belgium puts military in place amid terror threats in Europe – NY Daily News

Soldier down the streets In EU

And meanwhile In some Eu countries (i.e. Italy, Belgium and France) Soldiers in full war setting are sent down the streets, somewhere else  in the world Terrorist are celebrating their “other” victory! Yes because the needs felt by these nations to raise their security standards and control by the enforce of soldiers in the streets, is a clear sign that fear is now among the european people!!!

In whole Europe we have dozens of police forces and security agencies, all of them designated to control the territory;  but after the recent event, some nations decided to send “also” Military.

To this point my questions are: Is it really necessary?  or maybe, should we only trust our police forces?

I will look forward for your comments!

Belgium puts military in place amid terror threats in Europe – NY Daily News.

In case of Fire DO NOT JUMP OUT OF THE WINDOW!!! In caso di Incendio o emergenza Non Saltare fuori dalla finestra!!

In caso di Incendio o emergenza Non Saltare fuori dalla finestra!!

I believe this is a clear message!  I would like this sign to become one of the normally Fire Sign used in all Buildings like the one “don’t use the lift” etc. 

How many life have gone because people was trapped in a fire or other events?  I would say to far to many!  Today we have technique and technology that can help us in such situation, no matter how high is the building, you will be always able to safely repel down with the use of a rope.  

Consider that in 15 minutes over 15 people can evacuate form a unique Ancor point… and in the same time, if you are lucky, the firefighters and emergency teams will be just arrived.  Than, when you are over the fifth floor you won’t even  be able to evacuate with the fireman’s ladder,  … yes is too short!!… so you will have to wait until the firefighter can reach you by the inside of the building… but fire do not wait… a collapse of the building can happen any second… a dense and highly toxic smoke will be probably filling all empty spaces, burning out your oxygen reserve… etc etc …

Now consider… we are talking of a minimum of 15 minutes waiting (and this is a really positive and optimistic time estimation)… in the same time, when you have a repelling evacuation system, already 15 people would have been able to safely evacuate from each evacuation point!

Prevention and awareness are the primary survival mean in any situation… No matter who you are, how rich you are, your social rank, age, sex etc …

 

In caso di Incendio o emergenza Non Saltare fuori dalla finestra!!.