REFERENDUM COSTITUZIONALE: – IO VOTO NO -anche se lui ci dice di votare si- ecco il perché.

Source: (3) REFERENDUM COSTITUZIONALE: – IO VOTO “SI”-

Il video lincato in questo breve scritto è del “Sindaco di Verona Sig. Flavio Tosi”, il quale, con lo stesso, ci spiega una delle sue ragioni al si.

Anche in questo caso vorrei proporvi un altra visione della questione.  In breve il sindaco adduce come motivo al suo si il fatto che la modifica alla costituzione “romperà” il perfetto bicameralismo attualmente in vigore.  A sostegno di questa sua opinione, ci pone come esempio la comparazione del Bicameralismo perfetto alla gestione di una città da parte di un sindaco che abbia due consigli comunali.

Ebbene, seppur l’esempio nella sua brevità possa sembrare calzato e a giusto sostegno della sua (e dei favorevoli al Si) opinione, basta un minimo di riflessione per capire che invece ci mostra propio l’esatto contrario.

Ma andiamo per punti:

1- Governare una città, seppur grande e complessa come potrebbe essere Roma, non è propriamente paragonabile al governare una Nazione.  Infatti, la città non ha relazioni “internazionali”, non gestisce i confini cittadini al pari dei confini nazionali, non gestisce le forze armate, non ha da gestire l’interazione con la comunità europea (se non per le sue minime competenze) ecc. ecc.

2-  Il sindaco di una città non ha le risorse economiche e di potere che ha una nazione intera, quindi anche li dove dovesse commettere un grave errore, non rischierebbe mai comunque di (ad esempio) dichiarare guerra ad una città confinante, o di cambiare una legge in favore del suo singolo potere.  In poche parole, nessun sindaco mai rischierà di diventare un Dittatore!

3- Se a pensar male si fa bene, allora bisogna anche dire che, con il cambiamento della costituzione, il qui menzionato Sindaco Flavio Tosi, potrebbe divenire uno dei sindaci che siedono alle poltrone dei senatori, e sempre per voler pensar male, il fatto che proprio lui sindaco ci proponga di votare Si alla riforma, mi da da pensare che possano esserci dietro degli interessi personali.

Alla luce di questi tre punti, mi rimane semplice dire che, come ormai succede sempre, il fronte del SI sceglie sempre “slogan ad effetto” mancanti però sia di sostanza concreta sia di “chiarezza d’intenti”.

Come sempre, questa rimane una mia personale analisi, una mia personale idea, e sta a voi giudicare quanto le mie parole possano essere più o meno corrette, e soprattutto decidere cosa votare il 4 Dicembre

IO VOTO NO

Danilo Amelotti

#daniloamelotti

Chi si fida è perduto! Renzi e i diritti negati ai disabili, ecco il video censurato

Dopo queste mie brevi considerazioni pregherei tutti di sedersi e prendersi il tempo di vedere il video (cliccando sul link in fondo).

Il Grave fatto del nomenclatore non aggiornato ha molteplici risvolti nella valutazione che ogni cittadino dovrebbe fare sia sull’amministrazione di questo (e dei precedenti) governo, sia sul attuale Presidente del Consiglio (che per inciso amo ricordare essere stato nominato non dal popolo!).

Se posso concordare sul fatto che aggiornare un documento così complesso ed importante come il Nomenclatore, dopo ben diciassette (17) anni che non veniva nemmeno tolto dal cassetto, sia un operazione di sicura complessità e che richieda molto tempo, non capisco per quale motivo il presidente del Consiglio Italiano debba insistere nella menzogna.

Al posto suo, una persona seria e competente (non di nomenclatore, quanto di burocrazia) avrebbe immediatamente dovuto prender tempo: quel tempo sarebbe stato necessario ad analizzare la situazione, a quantificare in termini di tempo, di soldi e d’impegno quanto sarebbe servito per produrre un nuovo documento, e poi avrebbe dovuto e potuto rispondere nei dovuti modi e termini a qualunque persona ne richiedesse chiarimenti.  Questo ovviamente non si e’ verificato, producendo non solo tremendo disagio in chi a quelle sue “parole leggere” aveva voluto credere, ma anche una conseguente dimostrazione di menefreghismo dell’istituzione.

Alla luce di questo, mi chiedo come si possa pensare che sia questa persona sia il suo strascico di ministri ed attendenti, siano stati in grado di modificare il testo della costituzione Italiana!

Una persona che non sa gestire una situazione si grave, ma non impossibile, una persona che non riesce nemmeno a coordinarsi con i suoi ministri e responsabili di settore, una persona che ama “sparare frasi ad effetto e promesse inattendibili”,  non può a parer mio in nessun modo essere considerata in grado di modificare un testo complesso e delicato come “LA COSTITUZIONE ITALIANA”.

Concludo affermando che penso sia questo il motivo che ha spinto “L’autority” a bloccare la messa in onda del servizio per parcondicio, ovvero per non “palesizzare” ulteriormente l’incapacità “costituzionale” di chi ci propone un referendum sulla modifica della costituzione Italiana!

Danilo Amelotti

#daniloamelotti

Ecco il tanto discusso servizio di Filippo Roma sul premier Matteo Renzi e i diritti negati ai disabili, che per motivi di par condicio prima del referendum non ci lasciano trasmettere questa sera in tv. Dopo 17 anni di imperdonabile ritardo da parte dello Stato, Matteo Renzi ha mantenuto la promessa fatta ai disabili […]

Source: Renzi e i diritti negati ai disabili, ecco il video censurato | Imola Oggi

In un mondo di disonesti, c’è sempre chi spicca più di altri … il mio commento all’articolo: “Maria Elena Boschi: banche e petrolio, le mie verità. Posso sbagliare ma mai in malafede, poteri forti contro governo”

La Boschi si difende, parla di poteri forti che li vogliono schiacciare.  A vedere ciò che è successo nei passati governi, ciò che succede in Europa con le banche, l’Euro ecc., forse gli si potrebbe anche credere, o semplicemente arrivare alla deduzione che in un mondo di “disonesti” c’è chi spicca più di altri!

Ed a giudicare dallo “scandalo” Panama, chi non ha mai commesso peccato scagli la prima pietra!  (beh che ci crediate o meno, io ci potrei andare a scagliare una pietra, e sono convinto che ci potrebbero andare anche moltissimi di voi!)

vi lascio all’articolo!

Danilo Amelotti

 

“Io quel provvedimento lo difendo, risponde a una necessità, crea lavoro. Naturalmente posso sbagliare, non dico di essere perfetta. Ma anche nei miei errori c’è sempre la buonafede, mai la lusinga di qualcuno o gli interessi personali”. È quanto afferma alla Stampa, il ministro Maria Elena Boschi, che precisa: “Mai conosciuto il fidanzato della Guidi. Io favori a mio padre? Non c’ero nelle riunioni decisive, il Tesoro fece il decreto”.

“Ogni settore che smuove posti di lavoro ha le sue lobby – spiega Boschi -.  Noi abbiamo una linea chiara: sbloccare il Paese, toglierlo dalle sabbie mobili della burocrazia. Vale per le estrazioni, per l’edilizia che ha perso oltre mezzo milione di posti di lavoro, per la banda larga. Non sapevo nulla del compagno di Federica. Ma conosco molto bene il provvedimento, atteso dal 1989. Era ed è sacrosanto. Se poi il compagno di Guidi o chiunque altro ha violato la legge, giusto che ne risponda. Noi abbiamo semplicemente fatto la cosa giusta per l’Italia”.

“Certo che con la Guidi ho parlato di quell’emendamento – aggiunge quindi -. Ma non sapevo quali interessi avesse Gemelli”. Sulla norma entrata e uscita alle quattro di notte, Boschi osserva che si tratta di “normali dinamiche parlamentari”.

Succede sempre, si trovano almeno altri cento esempi simili negli ultimi due anni”. “Certo che intorno alle opere pubbliche si muovono interessi. È ovvio – commenta anche -. Ma non per questo si deve bloccare tutto altrimenti l’Italia muore. Occorre avere due stelle polari: la legge e la propria coscienza. Io personalmente le ho rispettate entrambe. Ci attaccano i poteri proprio perché non siamo schiavi dei poteri forti, non siamo il terminale di niente e di nessuno. Questo non piace a molti”.

Sull’offensiva dei giudici, Boschi afferma: ” Tra alcuni dei nostri c’è la tesi di un’azione giudiziaria legata al referendum sulle trivelle; ma io non ci voglio credere”. Su Beppe Grillo, aggiunge: “Ho apprezzato che a nome del Pd Bonifazi abbia chiesto i danni civili e penali a Beppe Grillo”. E sul caso Etruria: “complessivamente abbiamo in Banca Etruria poche migliaia di euro in tutto. E mio fratello ha ottenuto un mutuo con sua moglie”.

Source: Maria Elena Boschi: banche e petrolio, le mie verità. Posso sbagliare ma mai in malafede, poteri forti contro governo

Il mio commento all’articolo di Giorgia Meloni “E’ ora di intervenire militarmente al fianco di chi combatte lo Stato islamico”

Sig.ra Meloni, ciò che lei enuncia nel suo articolo non è altro che quello che ho continuato a fare io sul mio blog per mesi! Mi duole vedere tutti questi morti, mi duole stare seduto sulla poltrona di casa mia e ricevere decine di messaggi che mi chiedono un parere su ciò che succede a Parigi, ma ancor di più mi duole dover pensare che la politica ed i politici devono sempre aspettare questi eventi per mettere in moto la lenta macchina della decisione giusta! Non servivano questi attacchi, e non servivano questi morti per capire che la situazione globale sia del terrorismo, sia delle varie politiche estere, è tragica!

Oggi lei (giustamente, e grazie al cielo finalmente) afferma che è ora di intervenire, che è ora di combattere l’ISIS e che è ora di intervenire la dove tutti fino a ieri (e sono sicuro anche domani) facevano finta di non vedere. Il fatto è che oggi è troppo tardi, oggi ormai abbiamo permesso che il germe della follia entrasse nelle menti di giovani disadattati plagiati da avidi boia camuffati da religiosi.

Ciò che lei sta dicendo oggi andava fatto 2 se non 3 anni fa, con una scesa in campo di forze militari che andassero a fermare il conflitto Siriano e con delle forze che andassero a proteggere i nostri confini direttamente in terra Libica; allora forse queste stragi e quelle che ancora verranno si sarebbero potute evitare.

Invece i politici d’Europa e del mondo occidentale (fatta esclusione di pochi) hanno girato la faccia quando le bestie dell’ISIS bruciavano un pilota, o quando uccidevano bambini, o quando devastavano interi villaggi. Hanno sempre preso tempo, preso distanze e cercato dialoghi con non si sa chi, invece di prendere le (mi permetta di dirlo) palle in mano e decidere di agire con forza, carattere, decisione, e soprattutto oculatezza.

No Signora Meloni, oggi non basta più andare a combattere l’ISIS la dove ha messo radici; questo sarebbe come cercare di estirpare il cancro del fegato in una persona che ha ormai metastasi in tutto il corpo! Come spesso dico e scrivo, io non sono ne un disfattista, ne un guerrafondaio ne tantomeno un pessimista, ma ho una buona esperienza per fare analisi e garantirle che il terrorismo ormai è entrato nei nostri confini, e che ogni azione fatta la dove l’ISIS (e tutte le altre forze “moderate” terroristiche) ha messo radici saranno solo scuse in più per i pazzi che ormai “accudiamo” in casa nostra.

Certo, iniziare con fare finalmente guerra ai demoni dell’ISIS e di tutte le altre falangi terroristiche è giusto, ma non sarà sufficiente, non più! Oggi (come anche ieri) ci dobbiamo aspettare che sporadici attacchi terroristici vengano fatti ovunque, senza una routine precisa e senza darne preavviso … non ci vuole molto (lo abbiamo visto) per seminare il panico e demoralizzare un intera popolazione… basta colpire li dove nessuno mai se lo aspetterebbe o lo vorrebbe.

Allora bisogna iniziare seriamente anche in casa nostra a stabilire dei parametri, innalzare i livelli di sicurezza, e soprattutto, addestrare e equipaggiare il personale designato alla tutela della sicurezza in Italia ed in Europa. In fatti, Signora Meloni, non basta pensare di mandare 10, 100, 1000 uomini sulle strade, bisogna essere sicuri che quegli uomini sappiano realmente agire in contesti così delicati e particolari, e che abbiano tutele legali ed equipaggiamenti adatti allo scopo!

Spero vivamente che ciò da lei affermato in questo articolo si avveri, ma ancor di più spero che la classe politica e dirigenziale non pensi che una “semplice guerra al califfato” ed un controllo più stretto dei centri islamici possa bastare; questo sarebbe solo un ennesima mezza manovra utile solo ad un ennesimo inasprimento del “conflitto” tra popolo e demoni!

Danilo Amelotti

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L’ARTICOLO DI GIORGIA MELONI:

I fondamentalisti islamici hanno portato la guerra in territorio europeo. È un’altra vittoria per loro e l’ennesima sconfitta dell’Occidente. Non sono bastati l’11 settembre, gli attentati di Londra e di Madrid, non è bastato Charlie Hebdo, l’uccisione di Theo Van Gogh e mille altri massacri in tutto il mondo per svegliare l’Europa dal suo torpore.

Chi sa se potrà bastare questo terribile 13 novembre. Chi sa se dovremo invece aspettare che San Pietro sia data alle fiamme e il Louvre abbattuto per blasfemia come i monumenti di Palmira. Cosa altro deve accadere, di quali altre evidenze hanno bisogno i nostri governanti per capire che ci è stata dichiarata guerra?

Siamo stati facili profeti di questa sciagura, perché era tutto drammaticamente prevedibile e drammaticamente previsto. Così come non serve ricorrere a Cassandra o all’oracolo di Delfi per dire che questo non sarà l’ultimo attacco islamico che l’Europa dovrà subire.

L’Occidente soffre di una grave sindrome da rifiuto della realtà. Crede che sia sufficiente negare ciò che ha davanti agli occhi perché le cose tornino magicamente a posto. Purtroppo non funziona così. La realtà, che non sa cosa sia il politicamente corretto e non conosce il galateo, ci dice che abbiamo un problema irrisolto con il mondo musulmano, che noi lo vogliamo oppure no.

È proprio questo il tabù inconfessabile che dobbiamo rompere: non stiamo fronteggiando uno sparuto gruppo di psicopatici, una qualche sorta di setta millenaristica, un semplice gruppo terroristico, ma stiamo combattendo una visione dell’Islam tutt’altro che marginale. E questa visione basata sul fondamentalismo si è rafforzata in tutto il mondo, anche se in forme diverse e non sempre violente. Ha il volto del terrorismo di Al Qaeda, del Califfato sanguinario dell’ISIS e di Boko Haram, ma lo ritroviamo predicato alla luce del sole anche dall’Arabia Saudita e dal Qatar.

I quesiti che l’Occidente si è finora rifiutato di porsi erano stati affrontati con coraggio da Papa Ratzinger nella sua Lectio magistralis di Ratisbona, che tanto clamore aveva sollevato: l’Islam è ancora una religione trascendente che antepone il Corano alla ragione? E l’Islam ammette ancora la conquista e la conversione attraverso la spada?

Sono domande che abbiamo il diritto e il dovere di fare ai musulmani che vivono o vogliono vivere in Europa. Siamo società laiche, e proprio perché laiche riconosciamo a ognuno il diritto di professare la propria religione, purché questa non contrasti con le leggi dello Stato e con la nostra cultura basata sulla ragione, sulla libertà e sull’uguaglianza.

Per questo, sfidando le ire dei benpensanti, reputo che finché il mondo musulmano non avrà fatto chiarezza al suo interno con il fondamentalismo e nel rapporto tra religione e Stato laico, dovremmo dire basta all’immigrazione da Nazioni musulmane, dovremmo rimpatriare immediatamente i clandestini e porre sotto controllo i centri islamici presenti sul nostro territorio. Per arginare i fenomeni terroristici che nascono, è inutile negarlo, all’interno delle comunità islamiche presenti in Europa o importate grazie alle politiche delle porte aperte a tutti dei nostri governanti.

E certo, è ora di affrontare di petto pure l’ISIS, che ha potuto crescere e prosperare solo grazie alla folle ambiguità della politica di Obama. Può sorprendere qualcuno, ma questa è la parte più semplice del lavoro che ci aspetta. Lo Stato Islamico non è un reale pericolo militare: non ha copertura aerea, non ha sistemi satellitari o radar o batterie missilistiche, non ha praticamente armi pesanti. L’Occidente ha la possibilità di spazzarlo via dalla faccia della terra con grande facilità. Basterebbe utilizzare, per capirci, la potenza bellica che la NATO ha rovesciato contro Saddam Hussein nei primi mesi del conflitto del 2003.

Continua a leggere a: “E’ ora di intervenire militarmente al fianco di chi combatte lo Stato islamico”

IMMIGRAZIONE: L’EVOLUZIONE DELLE GUERRE DI TRINCEA

IMMIGRAZIONE- L’EVOLUZIONE DELLE GUERRE DI TRINCEA-danilo-amelotti.comIn quest’ultimo anno si sono ripetute e scandite in tutti i mezzi di comunicazione notizie riguardanti l’immigrazione di massa che sta colpendo non solo l’Italia o l’Europa, bensì tutto il mondo occidentale.

Mentre politici di ogni specie e razza si affannano a incolpare le parti politiche avverse di responsabilità e mala gestione (con l’aggravante che questo atteggiamento ha solo fini propagandistici ed elettorali e non di reale preoccupazione per la situazione), mentre le guerre all’ISIS e tutte le altre organizzazioni Terroristiche dilagano nel mondo, e ancora mentre tutti i popoli assistono a questi fenomeni da meri spettatori alla stregua degli antichi romani quando assistevano alle carneficine nelle arene, nessuno sembra rendersi conto che i tempi delle parole e delle belle scenette in TV sono finiti.

Non abbiamo più tempo per organizzare lunghe e INUTILI conferenze sul “fenomeno dell’Immigrazione”, o cercare accordi bi o tri o quadri o penta-laterali per risolvere in qualche modo un’emergenza che “d‘emergenza” ormai ha perso tutto.

Non possiamo infatti più chiamare emergenza una routine che dura da ormai quattro anni; anche se un minimo d’immigrazione clandestina si è sempre verificata, è stato con l’inizio della primavera araba (fine 2010, inizio 2011) seguito a breve dall’inizio della guerra civile in Siria (15 Marzo 2011) e la successiva deposizione e uccisione del leader libico Gheddafi (20 ottobre 2011) che questa invasione di massa ha avuto la massima accelerata. Semplicemente con il crollo di Siria e Libia, non solo è venuto a mancare un serio controllo sui confini delle stesse nazioni, ma si è anche creato un immenso corridoio fuori da qualsiasi controllo dove chiunque abbia il desiderio di migrare verso i paesi Europei o occidentali può trovare una “facile” via.

merkel-renzi-dubbio-danilo-amelotti.comSenza tornare a descrivere le mille mosse incerte e sconsiderate fatte da tutta la comunità europea, ed in primis dall’incapace governo Italiano, oggi noi ci ritroviamo ad essere ad un passo dal baratro della rovina delle nostre società e della nostra “bella vita”.

Seppur io non abbia mai ritenuto di essere un pessimista o un catastrofista, non posso esimermi dal vedere come le cose stiano velocemente degenerando, e come tutti i governi europei siano ormai arrivati al capolinea delle loro strategie di controllo della crisi. Ormai, infatti, non è solo più il confine Italiano (di per sé indifendibile da tali fenomeni trovandosi esso in mare) che subisce questa invasione, ma sono i confini di Grecia, Romania, Bulgaria, Ungheria e Serbia in primis, e poi Austria, Germania, Inghilterra e Francia in seconda battuta, che stanno collassando; ormai reti e filo spinato non bastano più a contenere le migliaia di profughi e nemmeno l’eventuale interruzione dell’operazione FRONTEX potrebbe mai portare ad una fine o ad un rallentamento di questa Invasione.

Certamente io non sono un burocrate politico, quindi forse non riesco (come molti) a capire le ragioni legali e/o politiche che spingono tutte le nazioni europee a esitare ad agire con i mezzi e gli assetti a disposizione. Ma di una cosa sono sicuro, come già detto da me in precedenza, questa invasione é solo un grande e moderno cavallo di Troia. Certamente, nella massa di migranti molti sono poveri, forse disperati, forse solo in cerca di una vita migliore, ma sappiamo ormai tutti, anche perché confermato da servizi segreti di mezzo mondo, che tra i tanti “disperati” si celano moltissimi delinquenti, o ancora peggio terroristi!

Platone dicevaUn fatto che molti sembrano sottovalutare (ed in questo caso includo anche tutti i cittadini che in un modo o nell’altro supportano questa immigrazione) é che il problema non sta solo nei possibili delinquenti che stiamo ospitando, né tantomeno nell’altissimo numero di nuovi possibili cittadini Europei che avremo, ma risiede nello stravolgimento improvviso che il delicato equilibrio delle nostre società sta per subire (in realtà lo stiamo già subendo)! Non ho mai pensato che altre culture o ideologie potessero essere in qualsimodo pericolose per me o i miei amici o altri, e non ho mai avuto problemi a vedere altre culture entrare in Europa ed affermarsi come tali, ma tra un passaggio lento e proporzionato, dove ogni cultura e nuova idea viene assimilata con le giuste tempistiche, ad un drastico ed immediato stravolgimento delle nostre abitudini, culture, idee, e modi di fare c’è una grossa differenza. Questo stravolgimento, legato a fatti storici ancora nella memoria dei nostri padri, alla situazione economica precaria, ai vari allarmismi creati da fatti recenti, ed al forte e profondo divario culturale tra noi ed i popoli migranti, non possono tramutarsi in qualcosa di buono bensì diverranno la leva che scatenerà la furia dei popoli.

Ma allora quale può essere la soluzione a tale problema?

xmuro-ungheria-agosto-danilo.amelotti.com.trincea.immigrazioneQui ci ricolleghiamo al titolo che ho voluto dare a questo mio articolo: l’attuale situazione con i migliaia di migranti che spingono alle frontiere delle nostre nazione non é altro che una guerra di trincea combattuta con armi diverse e da enti diversi. In una guerra di trincea normale, i confini dei due belligeranti sono per l’appunto tracciati dalle rispettive trincee… i due o più partiti dello scontro cercano in tutti i modi di forzare queste trincee per poter quindi invadere lo stato, o territorio avversario. In queste guerre si usano chiaramente armi da fuoco, filo spinato, cavalli di frisa, mine etc. Oggi con questo fenomeno migratorio la guerra la si sta combattendo in trincee a volte invisibili (quando i confini sono sul mare) a volte più chiare (quando i confini sono difesi da lunghe reti coperte di filo spinato). Le armi di questa guerra sono la politica (inefficiente), le foto e le testimonianze di poveri migranti allo stremo, o addirittura le immagini raccapriccianti di bambini cadaveri sulle spiagge!

victims-danilo-amelotti.comAllora, senza soffermarmi sul potere di queste ultime armi, vorrei palesare a tutti che sempre di guerra di trincea si parla, per vincerla bisogna avanzare e conquistare i territori nemici, anche perche, mentre in una vera guerra la stasi protratta delle posizioni porta “semplicemente” alla morte di migliaia di soldati ma alla preservazione del territorio interno, in questa guerra di trincea la stasi protratta ci sta portando alla rovina. In poche parole noi abbiamo solo due possibilità: mantenere le posizioni come sono ora, e quindi perderla miseramente perché sia le invasioni sia le centinaia se non migliaia di morti continueranno senza sosta, oppure decidere di spostare le nostre trincee più avanti, ergo occupare quei buchi lasciati dalla caduta dei governi libico e siriano!!!

Non sto ovviamente dichiarando guerra a nessuno, né tantomeno ho idee conquistatrici (che lascio a tutti i nostalgici di altri tempi), bensì sto semplicemente e freddamente valutando i fatti e cercando la strategia migliore per porre fine a questa tragedia subita non solo da chi muore nei barconi o sulle spiagge, non solo da chi cerca disperatamente una nuova terra dove cominciare una vita nuova, ma anche da tutti quei cittadini europei che oggi vivono per strada, senza possibilità alcuna di accedere a quegli aiuti destinati ad ingrassare la ricca e proliferante macchina dell’immigrazione!

last frontier-danilo-amelotti.comQuella che faccio io nel mio piccolo non é una campagna elettorale (non sono un politico né ho velleità politiche) e non é nemmeno un grido maturato da una persona strumentalizzata da partiti politici ed altro… no quello che faccio io è una semplice analisi dei fatti, uno studio delle probabilità che mi porta alla creazione di una strategia di base. Insomma come ho fatto per tanti anni in tante situazioni, analizzo la situazione e cerco di trovare la soluzione migliore, accettandola anche quando essa non sia quella che più aggraderebbe me o chi con me la dovrebbe attuare.

In questa mia analisi non considero ovviamente tutte le paure che i nostri politici Inetti ed incompetenti hanno quando si trovano a dover prendere delle decisioni.; mentre il loro primo problema sono le elezioni e la possibilità che una decisione impopolare possa fargli perdere la “seggiola” (ergo centinaia di migliaia di euro ed un potere farlocco), il mio primo problema è quel bambino morto sulla spiaggia, sono quelle persone Italiane o europee costrette a vivere in una macchina, sono la pace della mia nazione e del mio popolo, e il futuro dei nostri figli.

Allora, in conclusione a questo mio articolo, voglio solo dire che una guerra, che essa sia morale o fisica, materiale o immaginaria, può essere affrontata e vinta solo da chi ha la capacitá di reale analisi delle situazioni in primis e di prendere delle vere decisioni ponderate e serie dopo (anche quando esse possono essere non piacevoli e condurre all’insuccesso popolare). Tutti gli altri sono e saranno sempre solo una lunga lista di perdenti!

Danilo Amelotti

P.S. Questa mia pagina è priva di pubblicità perché la mia intenzione primaria non è guadagnare dal numero di visitatori, bensì far circolare informazioni ed idee.  Se sei d’accordo con ciò che scrivo aiutami a far girare questo e gli altri articoli da me pubblicati, e quando vuoi/puoi lascia un tuo commento nella sezione che segue qua sotto (Leave a reply).  Grazie 🙂 

DUBBIO E TERRORISMO… UN BINOMIO DA SCONFIGGERE!

In un mio recente articolo ho voluto parlare della difesa domestica, di cosa sia e di quali siano le basi della stessa. Se lo avete letto (link) saprete che la difesa di ogni nostro bene si basa su poche regole, dove l’instillazione del dubbio nelle menti dei possibili assalitori, e sicuramente uno dei principali e migliori mezzi di difesa.

Oggi vorrei parlarvi nuovamente del Dubbio, ma questa volta non come nostro “amico”, bensì come il più forte e deleterio nemico della nostra società. Alla fine di quest’articolo vedremo come “IL DUBBIO” sia in fatti, quella sottile ma perfetta arma che, se non dissipato, ci potrà portare a una tragica fine!

dubbio-definizione-danilo-amelotti.com

Incomincerei con il dare una definizione, che dovrà (e dovrebbe) sempre rimanere nella nostra mente:
“IL DUBBIO È’ L’OSSIGENO CHE ALIMENTA LE FIAMME DI PAURA ED INCERTEZZA”

Penso ci sia poco da spiegare; se ognuno di voi cercasse la reale fonte della “paura del futuro”, troverebbe la risposta nel dubbio su “cosa esso preveda per noi”; è infatti questo dubbio che genera l’incertezza la quale a sua volta genera la Paura.

Il terrorismo agisce nella stessa maniera

Allora partiamo dal capire quali siano le mire di un attentato terroristico.
Differentemente da un pensiero comune, che vede l’attentato terroristico principalmente come un azione atta ad instillare il terrore nella popolazione, per il tramite di azioni efferate, ove vi siano “innocenti” non necessariamente relazionati ad un gruppo specifico (di qualunque tipologia immaginabile tra religione, etnia, stato sociale etc) colpiti “pesantemente”, il reale scopo è proprio quello di insinuare il dubbio nella popolazione e far crollare tutte le sicurezze, tutte le certezze che sono alla base di una società sana ed efficiente. O in altre parole, l’incertezza su ciò che succederà domani, lascia spazio al dubbio sulle nostre azioni e decisioni, che di conseguenza si trasformerà nella presa di drastiche decisioni e/o conclusioni, spesso errate.

Se vogliamo vederla con un esempio, possiamo dire che in una coppia di Sposi non è quasi mai la certezza del tradimento a creare la frattura più seria, quanto il dubbio che tale tradimento possa essere avvenuto o possa ripetersi. Quando questo dubbio s’insinua nella mente di uno dei coniugi, a prescindere dalla correttezza del dubbio, il rapporto tra i due sarà comunque compromesso, e solo un serio lavoro psicologico, sia del singolo sia della coppia, potrà riportare “la serenità” all’interno di quella relazione.

Tornando al terrorismo quindi, possiamo affermare che il singolo attacco, oltre a portare un ovvio sconcerto nel popolo ed un senso di impotenza, creerà il successivo Dubbio sulla sicurezza e bontà del nostro sistema di protezione, controllo ecc. Questo dubbio, se non contrastato immediatamente da una reali ed opportune certezze, lederà la coesione di quella società e farà si che, pur in assenza di nuovi atti terroristici, quella società si avvii ad un processo di serio indebolimento, che potrà (se duraturo) portare al vero fallimento della stessa.

Quindi, penso ora concorderete con me che il reale problema non é il terrore, o meglio non é il motore principale; quello che porta la gente ad avere sempre più paura, anche quando in realtà nulla di nuovo succede e il dubbio che possa ripetersi!

Ora penso che molti di voi lettori vi starete chiedendo a cosa tutta questa mia disquisizione miri. Allora proviamo a pensare come tutti (o quasi) reagiscono all’invasione di extracomunitari di fede islamica, a cosa la famosa scrittrice e giornalista Oriana Fallaci diceva nei suoi articoli e a come oggi stiamo affrontando il problema.

Il terrorismo dei giorni nostri è sicuramente associato all’Islam, e al loro modo di vedere e comportarsi in conformità a come le scritture del corano sono interpretate da un predicatore, mullah, califfo o aspirante tale (per capire meglio questa mia affermazione vi consiglio di leggere l’articolo riportato e commentato da me “L’Occidente e l’Islam, un contributo del Gen. Prizzi | Stella d’Italia News”

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Quindi, ripercorrendo il pensiero generale delle opere di Oriana fallaci, noi stiamo oggi sostituendo quel dubbio iniziale che aleggiava tra la gente , e combattuto da alcuni, alla certezza che l’Islam sia il solo ed unico colpevole di ciò che si sta verificando, e che l’ondata migratoria di questi ultimi tempi sia solo l’inizio di un invasione che non avrà mai fine.

Ecco che, come detto da me nei precedenti passi, il dubbio si è trasformato in “apparente certezza” perché una delle cose che nessuno tiene mai in considerazione, e che l’uomo non può vivere nel dubbio, quindi cerca nel più breve tempo possibile di generare una certezza. Qualunque essa sia, una volta raggiunta sarà difficile da cambiare!

Se rileggete almeno due volte ciò che ho scritto sopra, forse vi si paleserà la struttura intricata del dubbio e di come esso riesca, senza che nessuno si accorga, a generare conclusioni errate o reazioni ancor più deleterie. Nella realtà, chi sta favorendo il logorio del Dubbio (che si trasforma presto in certezze inesatte) non é né il terrorista né il musulmano, bensì quelle persone che messe in posizione di potere e comando, probabilmente annichilite da Dubbi su carriera, voti, reazioni ecc. pensano che al sorgere di un problema la soluzione più facile sia sempre la migliore. Allora vediamo che i Crocifissi spariscono dalle scuole non appena un “non cristiano” se ne lamenta, o che un immigrato clandestino accede ad aiuti economici e fisici che un cittadino normale non riesce ad avere nemmeno dopo anni di domande in carta bollata.

E’ qui che il dubbio viene sostituito da fredde certezze, che vedono il cittadino sentirsi non tutelato o protetto, e l‘invasore accolto con un bel tappeto rosso.

merkel-renzi-dubbio-danilo-amelotti.comSimilare a questa situazione è poi quella sviluppatasi a seguito dei vari recenti attentati terroristici, ovvero le parole confusionarie dette da tutta la classe politica, iniziando proprio da chi dovrebbe essere il capo di tutto. Infatti, a seguito dei primi recenti attentati, tutti proclamavano che il pericolo terrorismo non esisteva in Italia, che eravamo protetti e sicuri… e , in effetti, ancora nulla è successo sul nostro amato territorio, ma il Dubbio, quell’atroce goccia cinese, inizia ad erodere , a scavare . E intanto, mentre il dubbio lascia nuovamente strada a delle certezze “forse non così reali” ed a seguito di nuovi attentati e accadimenti correlati con l’immigrazione e la gara tra i vari paesi europei allo “scarico di responsabilità” , tutto ciò che é stato detto dai politici e vari vertici in precedenza, viene oggi “parzialmente smentito”, al punto che ,il nostro Presidente del consiglio “Onorevole Renzi”, durante un’ intervista avvenuta a seguito del suo incontro con la Cancelliera tedesca Frau Merkel, asseriva che in questo momento gli fa più paura il terrorismo piuttosto che la situazione greca!
E proprio basandomi su questi fatti e considerazioni che mi sento di poter affermare che i primi responsabili di ogni accadimento siamo noi stessi ed i nostri dubbi!

Non è forse vero che se avessimo uno stato che ci tutela realmente sia nella nostra cultura sia nelle nostre certezze, probabilmente oggi tutti avrebbero meno dubbi e si sentirebbero più sicuri? Anche quando un attentato dovesse colpire la nostra terra, noi avremmo comunque la certezza di avere uno stato forte che ci protegge e ci difende, ma questo purtroppo (come previsto da Oriana Fallaci) oggi non è certamente reale.

No, la colpa di tutti i problemi, mi spiace dirlo, ma non la vedo totalmente nel mondo musulmano, o meglio, non sono loro che ci impongono di cambiare la nostra cultura, siamo noi che, in balia degli eventi e incapaci di imporre le nostre regole, glielo permettiamo!

Come citato da me nell’articolo HYPERLINK  “I colpevoli non sono I musulmani, bensì I terroristi dell’ISIS … non penso che fare oggi di tutta un erba un fascio possa realmente diminuire i nostri dubbi e o rischi, bensì possa solo portare a generalizzare e cercare delle certezze pericolose la dove i nostri governanti non riescono o non vogliono darci!

Putin-dubbio-danilo-amelotti.comEnnesima conferma di queste mie affermazioni viene dal “successo che il Presidente Russo Putin sta avendo tra le folle: cerchiamo di capirci, il presidente Putin e’ il capo della Russia, nazione palesemente comunista e quindi in teoria lontana dal pensiero della nostra destra. Eppure molti di quelli che si dichiarano destrorsi apprezzano oggi Putin! Ció succede perché, a prescindere dalle ideologie politiche, la gente vuole un leader capace di dare certezze e non dubbi. Ed allora, quel capo di uno stato comunista che palesemente afferma le sue regole e la sua cultura in fronte a chi che sia, diventa non più il capo di una nazione Comunista, non più quello che ai tempi della guerra fredda era il capo del KGB e quindi nostro nemico, ma un esempio da seguire e da apprezzare… ora pensate tutti come il dubbio creato dai nostri politici, riesca a portare la gente in cerca di certezze, ad apprezzare quel nemico che oggi sembra l’unico in grado di darne qualcuna!

Potrei continuare cosi per molte pagine, di esempi dal razzismo ai no global, tutti sono fondamentalmente motivati dal dubbio di non essere in grado di difendersi da uno o un altro “usurpatore”.

Allora lasciatemi concludere con quelle che sono per me certezze, o per meglio dire con un gioco di parole, i dubbi che io non ho!

Non ho dubbio che questo stato di confusione e di incertezza generale creato dai nostri politici incapaci di reagire con fermezza ed autorita agli accadimenti recenti, sia l’inizio di un fallimento della nostra società e cultura. Se non ci svegliamo tutti a capire quali siano i nostri dubbi, ma soprattutto da cosa siano causati, e quindi a porci rimedio, presto saremo sovrastati da delle certezze ormai pesanti e impossibili da cambiare.

Ai nostri politici e comandanti, sia essi Italiani che Europei, vorrei dire e far capire che è ora di smettere di avere dubbi futili, capire che solo una seria e decisa presa di posizione sui temi dell’immigrazione, della cultura e orgoglio nazionale e della difesa dei diritti dei Cittadini può fermare un processo degenerativo oramai in stato avanzato.

Solo la capacità di dare reali e valide certezze, abbinata alla solidità e fermezza di un sistema, potranno mitigare il potere del Dubbio che ormai si é insediato nella mente di tutti noi.

Danilo Amelotti