PERSINO LONDRA è CONTRO IL TTIP. E NOI INVECE, OBBEDIAMO. 

Scritto da Maurizio Blondet, 27 aprile 2016 

La buona notizia: subito dopo la visita di Obama che ha ordinato di non uscire dall’Europa, il numero degli inglesi che voteranno il Brexit è diventato maggioranza. E’ la prima volta, secondo i sondaggi. Ma non è tutto ‘merito’ del mezzo-kenyota (come l’ha chiamato il sindaco della capitale Boris Johnson).

E’ che è ora pubblico il rapporto della London School  of Economics sugli effetti del TTIP, il trattato transatlantico.

Lo studio l’aveva commissionato Cameron, sperando di trovarvi argomenti per la sua propaganda atlantista. Dopo averlo  letto, l’ha secretato. E’ stato costretto  a  rilasciarlo  in base al Freedom Of Information Act (un tipo di legge sulla libertà d’informazione che in Italia non esiste) su istanza giudiziaria di  Global Justice Now, un gruppo di cittadini attivi.

La London School (LSE) è una storica università  imperiale, una delle centrali dell’ortodossia liberale, ovviamente pro-governativa,  mica un sito alternativo. Ebbene: la sua valutazione del TTIP è devastante. Per il Regno Unito, dice chiaro, l’introduzione del Trattato transatlantico “configura moltissimi rischi e quasi nessun beneficio”.

L’istituto – che è una voce autorevolissima –  punta il dito specificamente sulle camere arbitrali,  i tribunali (privati e segreti) istituiti dal Trattato, davanti a cui le multinazionali possono trascinare gli Stati, protestando che certe leggi ostacolano il suo business, e quindi la libera concorrenza.

Fra gli esempi, il LSE ne ricorda alcuni: l’Australia querelata dalla Philip Morris per aver imposto per legge pacchetti anonimi; la Philip Morris che denuncia l’Uruguay per aver questo stato messo un annuncio del tipo “Il fumo danneggia la salute” sui pacchetti.

Esempi più sinistri ancora: l’Argentina denunciata e condannata per avere bloccato i prezzi  delle bollette elettriche,  a protezione dei cittadini consumatori, durante il tragico collasso economico.  La Veolia, la multinazionale francese che gestisce i servizi di acqua, energia e nettezza pubblica, la quale ha avuto lo stomaco di denunciare l’Egitto per aver introdotto il salario minimo, cosa che secondo la ditta la danneggia.

Non potrebbe essere più chiaro: non è capitalismo, è il ritorno alla legge della jungla.Il Regno Unito, che nonostante il suo liberismo mantiene una legislazione sociale robusta, si troverebbe in modo permanente sul banco degli accusati, soggetto a multe e punizioni e obbligato a cambiare punti essenziali del diritto. “C’è motivo – dice il LSE – di aspettarsi che il trattato UE-USA imporrà costi significativi al governo. Basandoci sull’esperienza del Canada nel NAFTA [il trattato pan-americano gemello del TTIP], ci dobbiamo attendere che le clausole di “protezione dell’investitore” [del TTIP]  saranno regolarmente invocate da investitori USA per atti del governo  del Regno che di norma non sono contestabili secondo il diritto nazionale”.  Per cui, continua l’Istituto con tipico understatement, “si ha poco motivo di ritenere che [il Trattato] darà al Regno Unito benefici di qualche significato.  Si ha scarso motivo di credere che darà al Regno Unito benefici politici significativi”

Chi vuole leggere l’intero studio, lo trova qui: http://www.globaljustice.org.uk/news/2016/apr/25/foia-reveals-governments-assessment-ttips-corporate-courts–lots-risks-and-no

Né vantaggi economici, né politici. A questo punto bisogna chiedersi perché i “nostri” governanti  europei, quelli che in qualche modo abbiamo eletto a rappresentarci, stiano ancora operando sottobanco – in combutta con Bruxelles – per ingabbiarci nel TTIP. Qui evidentemente obbediscono ad ordini che superano persino il livello del  presidente USA,  quello che può essere sbeffeggiato mezzo-kenyota;  un ridicolo personaggio che fra pochi mesi non conterà più nulla  (in Italia, laudatissimo  fino alla fine  dal Partito Radicale, il più americano dei gruupuscoli).

Ha detto alla Merkel che accogliendo milioni di profughi “è nella parte giusta della storia” un tizio, pateticamente fallito, che fra un anno sarà nella  discarica della storia.  Non è certo lui ad avere la forza propria per ordinare agli europei quel che ha ordinato: accelerare l’approvazione del TTIP, continuare le sanzioni contro la Russia, dare più soldi alla NATO impegnata in rotta  bellica contro Mosca.

Obama e i suoi successiEppure la Merkel , Hollande, Renzi hanno accettato tutti i diktat senza  un’obiezione (solo Hollande, incredibile, ha piagnucolato che è difficile far passare il TTIP senza revisioni:  dato  lo stato di rivolta dei francesi, è comprensibile).  La Merkel soprattutto:  in calo  elettorale, col disastro della “accoglienza”   che ha mostrato la stupidità della sua leadership,  e destabilizzao   la UE; con la maggioranza dei tedeschi che vogliono la fine delle sanzioni anti-russe secondo tutti i sondaggi; con la sorella Austria che alza le barriere per non essere invasa, e dà  una simbolica maggioranza al partito “xenofobo”  –  non ha certamente alcun vantaggio, né economico né politico, da riscuotere  per il suo servilismo. Lei, da sempre ossessionata dai sondaggi, fa’ harakiri politico  pur di obbedire alla Forza Oscura che dirige i destini poltici d’Europa.

Nelle settimane scorse, la Commissione europea ha continuato l’inglobamento di fatto dell’Ucraina –  sta abolendo i visti – all’indomani del referendum dove il 64% degli olandesi ha detto NO.  “La gente vota per qualunque cosa, ma di rado sul tema del referendum”,  ha schernito quel risultato Martin Schulz, il presidente del palamento europeo:  Schulz ha  il fiato pesante di totalitarismo, si sente troppo  che  sta obbedendo alla Forza.  Sui paesi che hanno elevato controlli per non essere invasi dagli immigrati,   lo stesso personaggio ha parlato con spregio di “ricchi che abitano da qualche parte e chiudono la porta”, di “egoisti, di nazionalismo che non è che un egoismo allargato”. Ora, chiamare “ricchi” gli ungheresi, è veramente odioso. E ciascuno è in grado di notare come Schulz usi gli stessi argomenti e lo stesso disprezzo del primo Papa la cui elezione è  stata salutata con trionfo dalla Massoneria.

Ad Hannover, investita da una colossale manifestazione anti TTIP, la Merkel s’è accordata con Obama di approvare e far approvare dagli europei il TTIP entro l’anno.  Bruxelles ha di nuovo aperto alle sementi e ai pesticidi Monsanto.  Nessuna protesta dei “nostri governanti”  contro il fatto che gli Stati Uniti, in Siria, hanno violato il cessate-il-fuoco e stanno fornendo armamento eccezionalmente pericoloso per l’aviazione russa:  come ha rivelato la rivista Janes’s, inglese, un’autorità nel suo genere e non certo anti-occidentale.

armi usa ai terroristi

http://www.janes.com/article/59374/us-arms-shipment-to-syrian-rebels-detailed

 

A quale Forza obbediscono? Non si può qui evocare che il celebre detto del banchiere James Warburg (1896-1969), membro del Council on Foreign Relations  al Senato americano: “Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza ”

Ma la colpa finale non pesa sui “nostri” governanti. Pesa su di noi, passivi incapaci di difendere i principii della libertà e della dignità. Il totalitarismo del 21mo secolo ci è sopra,  e noi “vigiliamo” sì, ma contro il Nazismo, il “fascismo”, l’autoritarismo, la “xenofobia”….. Come ci ha prescritto il loro Mattarella.  E Schulz, e El Papa.

Forse si salveranno gli inglesi. E forse, anche noi.

Source: PERSINO LONDRA è CONTRO IL TTIP. E NOI INVECE, OBBEDIAMO. – Blondet & Friends

In un mondo di disonesti, c’è sempre chi spicca più di altri … il mio commento all’articolo: “Maria Elena Boschi: banche e petrolio, le mie verità. Posso sbagliare ma mai in malafede, poteri forti contro governo”

La Boschi si difende, parla di poteri forti che li vogliono schiacciare.  A vedere ciò che è successo nei passati governi, ciò che succede in Europa con le banche, l’Euro ecc., forse gli si potrebbe anche credere, o semplicemente arrivare alla deduzione che in un mondo di “disonesti” c’è chi spicca più di altri!

Ed a giudicare dallo “scandalo” Panama, chi non ha mai commesso peccato scagli la prima pietra!  (beh che ci crediate o meno, io ci potrei andare a scagliare una pietra, e sono convinto che ci potrebbero andare anche moltissimi di voi!)

vi lascio all’articolo!

Danilo Amelotti

 

“Io quel provvedimento lo difendo, risponde a una necessità, crea lavoro. Naturalmente posso sbagliare, non dico di essere perfetta. Ma anche nei miei errori c’è sempre la buonafede, mai la lusinga di qualcuno o gli interessi personali”. È quanto afferma alla Stampa, il ministro Maria Elena Boschi, che precisa: “Mai conosciuto il fidanzato della Guidi. Io favori a mio padre? Non c’ero nelle riunioni decisive, il Tesoro fece il decreto”.

“Ogni settore che smuove posti di lavoro ha le sue lobby – spiega Boschi -.  Noi abbiamo una linea chiara: sbloccare il Paese, toglierlo dalle sabbie mobili della burocrazia. Vale per le estrazioni, per l’edilizia che ha perso oltre mezzo milione di posti di lavoro, per la banda larga. Non sapevo nulla del compagno di Federica. Ma conosco molto bene il provvedimento, atteso dal 1989. Era ed è sacrosanto. Se poi il compagno di Guidi o chiunque altro ha violato la legge, giusto che ne risponda. Noi abbiamo semplicemente fatto la cosa giusta per l’Italia”.

“Certo che con la Guidi ho parlato di quell’emendamento – aggiunge quindi -. Ma non sapevo quali interessi avesse Gemelli”. Sulla norma entrata e uscita alle quattro di notte, Boschi osserva che si tratta di “normali dinamiche parlamentari”.

Succede sempre, si trovano almeno altri cento esempi simili negli ultimi due anni”. “Certo che intorno alle opere pubbliche si muovono interessi. È ovvio – commenta anche -. Ma non per questo si deve bloccare tutto altrimenti l’Italia muore. Occorre avere due stelle polari: la legge e la propria coscienza. Io personalmente le ho rispettate entrambe. Ci attaccano i poteri proprio perché non siamo schiavi dei poteri forti, non siamo il terminale di niente e di nessuno. Questo non piace a molti”.

Sull’offensiva dei giudici, Boschi afferma: ” Tra alcuni dei nostri c’è la tesi di un’azione giudiziaria legata al referendum sulle trivelle; ma io non ci voglio credere”. Su Beppe Grillo, aggiunge: “Ho apprezzato che a nome del Pd Bonifazi abbia chiesto i danni civili e penali a Beppe Grillo”. E sul caso Etruria: “complessivamente abbiamo in Banca Etruria poche migliaia di euro in tutto. E mio fratello ha ottenuto un mutuo con sua moglie”.

Source: Maria Elena Boschi: banche e petrolio, le mie verità. Posso sbagliare ma mai in malafede, poteri forti contro governo

Ok al prelievo forzoso di soldi dai nostri conti correnti bancari: è legge – Affaritaliani.it

Avete mai provato ad accedere ad un Mutuo o un prestito?  ed avete poi provato a non pagare una rata alla scadenza?  Per quanto sono sicuro che alla prima domanda  la maggioranza di voi risponderà si, spero che alla seconda domanda la maggioranza di voi “Possa” rispondere di NO!

Ma il punto in realtà non è questo; il punto del discorso è che come sempre succede il cittadino che lavora e risparmia si vedrebbe fustigato da un sistema bancario esigente nel momento in cui non ottemperasse alla restituzione di un prestito o un mutuo, al punto di perdere qualsiasi suo bene in favore di quella banca.

Viceversa, come abbiamo visto anche recentemente con MPS, se sono le banche a fare debiti e buchi, non solo nessuno punirà i responsabili, ma grazie all’applicazione di questa nuova legge “il Bail In”, le banche potranno avere diretto accesso ai vostri/nostri conti, operando un prelievo forzoso!!!

Come poi le banche restituiranno quei soldi (se mai lo faranno) ancora non è chiaro!

Onestamente ora vorrei scrivere una lista senza fine di insulti e imprecazione in direzione dei responsabili di queste decisioni, ma essendo un blog pubblico mi asterrò.  Quello che posso dire è che questa legge scatenerà (spero) un ennesimo fuggi fuggi di capitali dalle banche Italiane e/o europee per andare a depositarsi in qualche banca dei paesi Arabi o di chissà quale nazione.

E per l’ennesima volta, come scritto nel mio articolo di ieri sul dubbio (link) non vi sono Dubbi che i cittadini Italiani ed europei genereranno sempre più certezze sull’incapacità gestionale e di tutela del cittadino che queste nostre “amate nazioni Europee” hanno!

Vi prego ora di leggere l’articolo che spiega meglio come questa legge si stia velocemente concretizzando!

Danilo Amelotti

Ok al prelievo forzoso di soldi dai nostri conti correnti bancari: è legge

La Camera approva il temutissimo “bail in”. Di che cosa si tratta? E’ un termine di origine anglosassone con il quale si indica il prelievo forzoso dai conti correnti dei clienti delle banche

Giovedì, 2 luglio 2015 – 11:54:00

La fila ai bancomat della Grecia, con gente che aspetta in coda in attesa di prelevare e togliere i propri soldi dalle banche, sono immagini che hanno fatto il giro del mondo e non sono nuove. Anni fa in Argentina e più recentemente a Cipro. Ma perché la gente corre a ritirare dalle banche i risparmi preferendo tenerli in casa? Succederà anche a noi italiani? Senza essere troppo allarmisti e spaventare la gente, la risposta non può che essere affermativa, in fondo non si dice che tutto il mondo è paese? Dopo la questione Cipro, per esempio, l’allora Ministro delle finanze dell’Olanda dichiarò che il “bail in” sarebbe diventato prassi negli anni futuri e così sembra effettivamente.

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