Abbiamo visto tutti i fatti recenti successi in Nuova Zelanda e nello Sri Lanka.
Da una parte un individuo, che armato di tutto punto, decide di penetrare in due luoghi sacri islamici (due moschee) e apre il fuoco su tutte le persone che erano all’interno (e all’esterno). Nessuno si perita (giustamente) a indicare chiaramente il soggetto con il suo appellativo “Suprematista Bianco”, che lo distingue nettamente dal resto della popolazione e che lo colloca precisamente in una categoria ben definita
Dall’altra, un gruppo di individui (quindi non solo più il singolo ma il gruppo) che penetra in molteplici locazioni e si “immola” alla sua causa, facendo esplodere lo zaino contenete grossi quantitativi di esplosivo e uccidendo centinaia di persone. Qui tutti si peritano a dare chiara categorizzazione, sia delle vittime che dei carnefici. Qua si parla di “adoratori della pasqua” (le vittime), e di fanatici religiosi (i carnefici).
La somma ed analisi fredda e crudele di questi eventi è la seguente:
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