Certo, quando nel 2011, una “congrega” di nazioni ha deciso che Gheddafi doveva essere deposto, già’ avevo ipotizzato il possibile futuro di quella Nazione!
Nel mentre che gli anni passavano, e molte notizie (talvolta molto contrastanti) provenivano dalla “Nuova Libia”, l’ISIS si materializzava sugli scacchieri internazionali, proclamando continuamente le loro intenzioni di muovere prima verso la Libia e poi in Europa.
Certo non potevamo pensare che rimando a guardare da una Platea apparentemente sicura,L’ISIS si sarebbe spento e la situazione si sarebbe normalizzata!
Ed eccoci qua oggi, dopo molte minacce, dopo il Libro nero, e dopo che tutti (tranne i Giordani mossi comunque da spirito di vendetta) hanno inspiegabilmente esitato ad intervenire con il “pugno di ferro” , la notizia che i militanti di ISIS siano definitivamente sul territorio Libico, e probabilmente in possesso di missili scud (che onestamente non fanno tutta la paura che i media vorrebbero suscitare) suscita improvvisamente timori!
Personalmente, e’ ormai diverso tempo che (associandomi a molti altri) affermo che sarebbe l’ora di smettere di avere paura, ed incominciare a mostrare i denti! ora spero solo che non aspettino dell’altro a far decollare i nostri aerei e dimostrare finalmente di che pasta sono fatte le nostre forze armate!
Vi lascio all’articolo
Danilo
Al-Baghdadi ha ordinato alla popolazione di Sirte di sottomettersi ai jihadisti di Ansar al-Sharia. Il rischio di avere le truppe fedeli al sedicente Stato Islamico alle nostre porte: solo 450 km separano Libia e Italia, Sicilia sotto il raggio dei missili (ammesso e non concesso ne abbiano). I jihadisti prendono il controllo di una radio nella città natale di Muhammar Gheddafi. L’ambasciata italiana a Tripoli invita gli italiani ad abbandonare il Paese. Egitto pronto a evacuazione degli egiziani, dopo pubblicazione del video della decapitazione di 21 cristiani copti egiziani
Roma – Un sostenitore del sedicente ‘califfato’ islamico ha pubblicato sul proprio account Twitter una mappa in cui ha evidenziato che “la distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri, come quella che separa (le due città saudite, ndr) Jeddah e Dammam“. Un missile “Scud può arrivare” fino in Italia – ha aggiunto l’utente che si chiama ‘Qalam hur’ – ricordando che Sirte dista 450 chilometri dalla Sicilia.
La ‘riflessione’ avviene a poche ore dall’annuncio della “conquista” di Sirte, città della Libia centro-settentrionale, ad opera dei jihadisti di Ansar al-Sharia, affiliata al sedicente Stato Islamico.
Così oggi pomeriggio l’ambasciata italiana a Tripoli ha invitato i connazionali presenti in Libia a lasciare temporaneamente il Paese, alla luce di una situazione sul terreno che si fa sempre più critica per l’avanzata jihadista. Già il primo febbraio scorso il sito Viaggiare Sicuri ribadiva “il pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese“.
A Sirte Ansar al-Sharia ha posto oggi il proprio quartier generale, stante a quanto riferito in rete da alcuni siti jihadisti, diffondendo fotografie che mostrano degli uomini armati davanti ai microfoni dell’emittente mentre brandiscono i loro kalashnikov.
Città natale di Muammar Gheddafi, Sirte è diventata una roccaforte dei gruppi radicali, tra cui Ansar al Sharia (“Partigiani della Legge di Dio”) dopo la caduta del regime nel 2011.
“Radio Sirte, radio Macmadas e Al-Turathiya hanno diffuso un discorso di Baghdadi nel quale ordina alla popolazione di Sirte di sottomettersi“, hanno riferito i media locali. Ma secondo alcuni osservatori indipendenti, questo discorso è estratto dal ‘sermone’ con cui Baghdadi annunciava la nascita del califfato alcuni mesi fa e quindi non sarebbe stato scritto specificatamente per la popolazione di Sirte. Rientrerebbe nella strategia di guerra psicologica lanciata ad ampio spettro sia verso l’interno, tra la popolazione libica, che verso l’Italia, attraverso una sapiente strategia di gestione delle partenze dei migranti verso le coste italiane.
Gli attivisti hanno riferito anche che alcune radio locali hanno trasmesso il Corano salmodiato e inni al sedicente Stato Islamico. In precedenza, milizie jihadiste avevano assaltato l’Ufficio passaporti di Sirte, chidendolo e impadronendosi dei timbri e delle apparecchiature, intimando ai dipendenti di “pentirsi” per non essere accusati di apostasia: reato che comporta l’immediata esecuzione capitale, nella barbarie islamista.
Due giorni fa, l’ex premier libico Ali Zeidan – che vive in Europa dallo scorso anno, ossia da quando il suo governo fu sfiduciato dal parlamento – ha affermato che la presenza del cosiddetto Stato Islamico va rafforzandosi in tutta la Libia e in particolare lungo la costa del Mediterraneo. In un’intervista al Times, l’ex premier aveva affermato che la fascia costiera del Paese entro “un mese o due mesi” potrebbe essere completamente in mano ai jihadisti.