ROMA – Il prossimo mercoledì 28 gennaio il Consiglio dei ministri ri-finanzierà le missioni militari. Lo hanno fatto sapere fonti vicine a palazzo Chigi, spiegando che la misura sarà inserita nel decreto legge (dl) in materia di lotta al terrorismo.
DI DECRETO IN DECRETO – Si tratta dell’ennesimo decreto del governo Renzi in materia di stanziamenti per i nostri 7mila soldati impiegati in due operazioni in Italia (Strade sicure e Sorveglianza e sicurezza nel Mediterraneo centrale) e in 35 attività all’estero (le principali al novembre 2014 erano Afghanistan, Libano, Kosovo e Centrafica). Quello precedente è scaduto il 31 dicembre 2014 e aveva messo sul piatto 452,7 milioni di euro. Nulla di nuovo, anche il predecessore dell’attuale premier, Enrico Letta, preferì lo strumento del dl per foraggiare con 619 milioni gli uomini e le donne in mimetica, impiegati nei diversi teatri nazionali e non. Certamente è indiscutibile il carattere di straordinaria urgenza e necessità, previsto dall’articolo 77 della Costituzione italiana per varare un dl, in merito al ri-finanziamento delle missioni militari italiane essendo scaduto il decreto precedente. Se non si agirà in fretta i nostri soldati si troveranno a dover operare in zone anche molto «calde» senza mezzi. Detto ciò rimangono molti ma. Per prima cosa l’urgenza è dovuta dall’inerzia della politica, che come abbiamo visto rimanda di sei mesi in sei mesi la questione grazie allo strumento del dl. Poi manca un capo dello Stato in carica, che è il Comandante supremo delle forze armate.
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